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Aiuti alle rinnovabili anche da banche e regioni

24 Feb 2009
sundance
Banche, Prestiti e Mutui, Risparmi

A chi fosse interessato a installare un impianto fotovoltaico conviene guardarsi intorno: oltre a conto energia e scambio sul posto sono presenti altre iniziative che facilitano il finanziamento degli impianti ecologici. Ad esempio, gli incentivi messi a punto da Regioni ed enti locali e i finanziamenti ad hoc che le banche stanno predisponendo per le energie rinnovabili. Gli istituti di credito, secondo una recente indagine di Finlombarda, offrono ormai un’ampia gamma di prodotti dedicati.

Dall’analisi dei prodotti, risulta che il 90% permette di finanziare un impianto solare fotovoltaico, che risulta la fonte di energia rinnovabile preferita dal sistema bancario. Ciò avviene principalmente perché esiste un sistema di incentivazione ben strutturato, predisposto dal Gestore dei servizi elettrici, che permette di garantire il servizio del debito.

Questa forma di garanzia si chiama “cessione del credito” e permette di assicurare le banche che, in caso di insolvenza da parte del cliente “finanziato”, esse riceveranno comunque i contributi fino all’estinzione del finanziamento (che in genere avviene in circa dieci anni). A oggi hanno stipulato l’apposita convenzione con il Gse ben 360 banche, un centinaio in più rispetto a pochi mesi fa.
Dallo studio di Finlombarda emerge che l’offerta per le famiglie vede in maggioranza (70%) finanziamenti di tipo chirografaro (senza ipoteca) e nella stessa percentuale finanziamenti a tasso variabile indicizzato al l’Euribor.

Nei prodotti per i privati analizzati l’importo massimo erogabile risulta, nel 68% dei casi, compreso tra 20mila e 250mila euro. Complessivamente, la quasi totalità dei prodotti permette di finanziare fino al 100% dell’investimento. Attenzione, però: nella prassi, tutto dipende però dall’affidabilità del cliente, e in alcuni casi può essere impossibile andare oltre la soglia dell’80 per cento.

La durata massima è prevalentemente compresa tra 5 e 15 anni (77% dei prodotti), mentre l’eventuale estinzione anticipata è priva di penale nel 56% dei casi. Quanto alle condizioni, lo spread sul tasso variabile, nel caso di finanziamenti chirografari, è nel 54% inferiore all’1%. Più onerose sono le condizioni per i finanziamenti ipotecari e per il tasso fisso.
Poi ci sono anche alcune iniziative di Regioni ed enti locali. In tutti i casi, comunque, per gli impianti fotovoltaici già incentivati tramite conto energia sono cumulabili ulteriori contributi pubblici (comunitari, nazionali, regionali o locali) solo se il valore economico dell’agevolazione non eccede il 20% del costo dell’investimento.

Tra le Regioni predominano attualmente le iniziative pensate a favore degli enti locali. Bandi per privati ci sono stati, e si sono chiusi da poco, in alcune Regioni, come Puglia, Lazio e Piemonte. In altre, come Friuli Venezia Giulia e nello stesso Lazio, sono previste a breve nuove iniziative.
Ancora aperto fino al 28 febbraio, ma con i fondi (2,35 milioni di euro) già esauriti per il gran numero di domande è un bando della Regione Toscana che assegna a fondo perduto contributi fino al 20% delle spesa e fino a 20mila euro. A Trento, Bolzano e in Valle d’Aosta, invece, contributi sono previsti per gli impianti “d’isola”, cioè non connessi alla rete (gli unici non ammessi all’incentivo del conto energia).

Altre iniziative vedono coinvolti gli enti locali. A Torino, ad esempio, il Comune ha stanziato 200mila euro per finanziare impianti fotovoltaici con 500 euro per ogni kW installato, fino a un massimo di 20 kW.

Progetti sono scaturiti anche dalla collaborazioni tra privati, enti e utilities locali. Come l’iniziativa «Mille tetti fotovoltaici», attivata in diverse città dell’Umbria come Terni, Perugia, Foligno e Spoleto per iniziativa del Consorzio abn. L’iniziativa sta partendo anche in altre città, come Reggio Calabria. Questo progetto prevede che il privato metta a disposizione il tetto della propria casa, mentre il consorzio installa pannelli fotovoltaici. Il privato così non paga l’elettricità (o ne paga pochi euro all’anno) ed effettua in cambio una cessione di credito al consorzio, il quale riceve l’incentivo «Conto energia» erogato dal Gestore del servizio elettrico.

Fonte: IlSole24ore.com

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