Le rinnovabili integrate in una centrale

Un impianto eolico che produce anche idrogeno, da bruciare assieme al biogas in una centrale termoelettrica integrata. Elettricità, calore e carburante pulito da un solo impianto, tutto a rinnovabili. In Germania partono i lavori per la prima vera centrale ibrida al mondo

Vento, biomassa e produzione di idrogeno in un solo impianto, per produrre elettricità, calore e carburante per i trasporti. Sorgerà in Germania quella che probabilmente sarà prima centrale ibrida al mondo. Il via ai lavori è stato dato martedì alla presenza della cancelliera Angela Merkel.

Un impianto innovativo che vale la pena di essere raccontato perché, combinando fonti diverse e immagazzinando l’energia. offre potenzialità nuove per le rinnovabili. A partire dal superamento di uno dei difetti principali di fonti altrimenti molto competitive come l’eolico, cioè l’aleatorietà della produzione di elettricità che non è costante ma ha picchi e valli che a volte non coincidono con quelli della domanda.

La nuova centrale, che sorgerà a Prenzlau, nel lander orientale del Brandeburgo, utilizzerà l’idrogeno per accumulare l’energia prodotta dalle turbine eoliche nei giorni più ventosi, quando gli impianti daranno più elettricità di quella che la rete può accogliere. Il combustibile, ottenuto tramite elettrolisi con l’energia dal vento, verrà poi miscelato a biogas e usato sia per produrre elettricità nei giorni con poco vento, sia per produrre calore per un impianto di teleriscaldamento sia venduto come carburante per il trasporto (si veda schema, in pdf).

Un impianto, dunque, particolarmente versatile e flessibile gestito da un complesso sistema di controllo che permetterà di variare, a seconda delle necessità, la forma che prenderà l’energia prodotta: elettricità da eolico, elettricità e calore assieme dall’impianto termoelettrico a biogas e idrogeno, oppure carburante per autotrazione pulita. Si può così immaginare che in giornate ventose con scarsa domanda di elettricità o di calore per riscaldamento si scelga di far fermare l’impianto termoelettrico e convertire l’elettricità delle pale eoliche in idrogeno, da bruciare in un secondo momento o da vendere come carburante; mentre nei periodi di maggior richiesta di elettricità e calore l’impianto alimentato a idrogeno e biogas verrà fatto lavorare a pieno regime.

La centrale ibrida di Prenzlau, realizzata da Enertrag, operatore molto attivo soprattutto nell’eolico, dovrebbe essere operativa già l’anno prossimo. Il preventivo è di circa 21 milioni di euro e le dimensioni saranno relativamente ridotte. Ci sarannno 3 turbine eoliche da 2 MW mentre l’impianto nel suo complesso avrà una capacita di 120 MW. I vantaggi del nuovo tipo di impianto, come è facile capire, sono diversi.

Primo fra tutti la flessibilità data dall’accumulo di energia tramite la produzione di idrogeno, che evita di essere obbligati a sprecare o vendere a prezzi stracciati l’elettricità da eolico quando c’è molto vento e poca richiesta. In secondo luogo in questo modo si produce carburante per il trasporto veramente a emissioni zero: ricavare l’idrogeno dall’elettricità delle rinnovabili è l’unico modo in cui questo carburante può essere sostenibile (l’altro metodo, energeticamente inefficiente, è di ottenerlo dal gas naturale o peggio ancora da carbone).

Infine, usare l’idrogeno come “accumulatore interno” e cioè come combustibile per la centrale termoelettrica integrata, dà un senso alla produzione di questo combustibile, visto che non è detto che nel futuro si affermerà come carburante per il trasporto. Insomma il nuovo modello di centrale che arriva dal Brandeburgo – tra le regioni tedesche con più alto tasso di disoccupazione ma anche con un settore delle energie pulite in forte espansione – ha le carte in regola per trovare diversi imitatori nel panorama mondiale delle rinnovabili.
GM

Fonte: Qualenergia.it

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