Pensioni: 600.000 dipendenti della sanità si salvano dalla Riforma Fornero?

Tra i molti problemi dell’Italia è ben noto quello della contraddizione che intercorre tra due fenomeni: la disoccupazione giovanile e il moltiplicarsi degli esodati, ovvero di tutte quelle persone over 50 espulse dal mercato del lavoro e non ancora ammesse alla pensione a causa dell’innalzamento dell’età o dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico voluto dal governo Monti.

Imposte sulle imprese, l’Italia resta penalizzata

Rilanciare le imprese italiane? Impossibile con questo sistema di tassazione. Confindustria lo sostiene da tempo e ora lo testimonia materialmente con le cifre emerse da uno studio tecnico che ha analizzato i costi produttivi dell’Italia rispetto agli altri grandi Paesi europei: dato che sembrano penalizzare nettamente le nostre aziende. In Inghilterra, Germania e soprattutto Spagna, nonostante la profonda crisi che sta attraversando l’economia iberica, la produzione industriale costa decisamente meno rispetto a qui, penalizzando al contempo anche i lavoratori.

Wall Street Journal, Italia in buona salute ma…

Una fonte decisamente autorevole si è messa a dare una occhiata ai conti dei paesi europei, il rischio nel vecchio continente è altissimo, la fiducia nell’Euro sta crollando e la scorsa settimana si è rischiato grosso, grossissimo, con l’Irlanda. La verde isola del nord era un esempio di fulgida crescita economica, solo alla fine degli anni ottanta si trattavia di un paese senza futuro, in pochi anni è diventato una tigre, poi è esploso come una bolla di sapone.

Termini Imerese, spiragli per il futuro

Notizia importantissima per tutta l’industria italiana ha preso piede in questi giorni, a dir la verità si parlava di ciò che sto per dirvi da lungo tempo, addirittura da fine agosto, ma solo nella giornata di ieri pare ci siano state le prime vere conferme di una trattativa che potrebbe scongiurare la chiusura di una fabbrica Fiat e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Osce, Italia in ripresa moderata

Nell’Economic Outlook uscito oggi e curato come al solito dall’Ocse, l’osservatorio ha mostrato un cauto ottimisto nei confronti del nostro paese, definito a più riprese una delle zavorre d’europa. L’Italia sembre essere finalmente in un tunnel positivo a lungo termine, siamo in una fase di cauta crescita che dovrebbe nei prossimi anni portare a valori molto più positivi di quelli registrati oggi e che verranno registrati a seguire.

Pomigliano D’Arco, si riprende tra le tensioni

Ore di tensione a Pomigliano D’Arco davanti alla fabbrica FIAT, dopo le parole dure di Marchionne ed il piano che l’azienda torinese sta mettendo in atto, c’è fortissima preoccupazione tra gli operai della fabbrica, la situazione, lo sappiamo, è estremamente delicata, si sà infatti che la situazione delle due linee produttive della fabbrica, e i destini degli operai ad esse destinate, sono infatti molto differenti.

Doppio lavoro e lavoro nero

Doppio lavoro e lavoro in nero non accennano a diminuire nel nostro paese, l’Istat qualche tempo fa aveva lanciato i primi dati che facevano emergere questo fatto, ora dopo una accurata analisi, emergono maggiori dettagli. Il doppio lavoro è una costante nel nostro paese, la crisi ha colpito duramente i consumi delle famiglie italiane e in molti ricorrono ad un secondo impiego.

Il sistema dei buoni pasto a forte rischio

Il grido d’allarme è stato lanciato: nel caso in cui non si riesca a trovare una soluzione a breve, il sistema dei buoni pasto rischia davvero di terminare in un un tunnel senza uscito.
E’ Aldo Cursano a far preoccupare tutti i lavoratori (circa 2,2 milioni) che sfruttano ogni giorno il meccanismo dei buoni pasto per mangiare.
Il vicepresidente della Fipe, ovvero la potente associazione dei pubblici esercizi che fa capo a Confcommercio, ha ammonito tutti riguardo l’utilizzo dei buoni pasto.
Già in data odierna, alcune grandi catene legate alla ristorazione, come ad esempio Mcdonald’s, non accettano più i buoni pasto.

Alitalia, rischio esuberi?

Il fronte Alitalia è sempre tra i più caldi, qualche anno fa la nostra compagnia di bandiera ha rischiato seriamente il fallimento e moltissimi lavoratori hanno rischiato di perdere il posto. Le polemiche sono state intensissime perché la compagnia, schiacciata tra le più moderne ed efficienti low cost, ha mostrato evidenti problemi di gestione, con costi che lievitavano a dismisura rendendola addirittura obsoleta oltre che assolutamente fuori mercato.