Alitalia, rischio esuberi?

Il fronte Alitalia è sempre tra i più caldi, qualche anno fa la nostra compagnia di bandiera ha rischiato seriamente il fallimento e moltissimi lavoratori hanno rischiato di perdere il posto. Le polemiche sono state intensissime perché la compagnia, schiacciata tra le più moderne ed efficienti low cost, ha mostrato evidenti problemi di gestione, con costi che lievitavano a dismisura rendendola addirittura obsoleta oltre che assolutamente fuori mercato.

I duri scontri con i sindacati hanno infine portato a degli accordi e grazie a diverse mediazioni e all’aiuto del governo (anzi grazie ad un ingente e pesante aiuto economico di quest’ultimo) la compagni ha ripreso a salire la china ma ultimamente sembra che qualcosa abbia cominciato a non andare.

L’Alitalia infatti, tra spot pirotecnici e tratte vendute a prezzi molto più competitivi rispetto al passato, ha potuto dare una certa sterzata al trend negativo ma non tutto è rose e fiori visto che si è tornato proprio in questi giorni a parlare di “esuberi”. L’amministratore delegato della compagnia ha recentemente lodato l’atteggiamento assunto da Alitalia, glorificando gli sforzi fatti per risollevarne le sorti, tuttavia il ministro per le infrastrutture Matteoli ha sentito parlare di qualcosa come duemila esuberi ed ha voluto immediatamente vederci chiaro. Matteoli ha dichiarato che il gruppo sta facendo bene rispetto al passato ma gli esuberi non sono ammessi ed il suo dovere gli impone di vederci chiaro sino in fondo.

In ogni caso nonostante i controlli effettuati e i meeting avuti, Mattioli ha potuto dichiarare che gli esuberi non sono stati trovati, ma ha anche assicurato che continuerà a tenere d’occhio la situazione per evitare, nel bene della compagnia, che vada di nuovo a verificarsi una situazione simile a quelle di qualche anno fa, quando la compagnia di bandiera italiana ha rischiato seriamente di diventare solamente un ricordo. Insomma i circa duemila esuberi che la stampa aveva “scoperto” in realtà, almeno secondo il ministro, non esistono, tuttavia la vicenda, è bene chiarirlo, difficilmente terminerà qui.

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