Decreto anticrisi e ubicazione delle centrali nucleari, il ministro Prestigiacomo si arrabbia

stefania prestigiacomoL’articolo 4 del decreto anticrisi, che assegna al Governo il potere di decidere da solo dove costruire impianti per l’energia, comprese le centrali nucleari, ha fatto arrabbiare perfino Stefania Prestigiacomo, il ministro dell’Ambiente che mette l’economia prima dell’ambiente. Ed è tutto dire.

Il ministro ha affidato il suo sdegno ad un comunicato stampa ufficiale. Dice che viene impedita la tutela dell’ambiente e della salute.

Ora vi spiego. Non prima però di aver invitato il ministro ad andare fino in fondo. Pare che il Governo voglia porre la fiducia, ovvero: dell’ira di Stefania Prestigiacomo se ne frega.

In situazioni come questa non si inghiotte il rospo: minimo minimo si esce sbattendo la porta. Che nel caso di un ministro significa dimissioni.

Il disegno di legge anticrisi ha superato ieri l’esame delle commissioni Finanze e Bilancio della Canera. Il Pd ha abandonato i lavori per protesta. Il Governo pare intenzionato a porre il voto di fiducia in aula. Ovvero: non c’è spazio per modifiche.

Nel provvedimento c’è veramente di tutto un po’: scudo fiscale (ma non avevano giurato che mai più avrebbero fatto condoni?), nuove norme per le pensioni, detrazioni fiscali per le imprese, regolarizzazione di colf e badanti.

Un gran minestrone, insomma. Il ministro Prestigiacomo si è arrabbiata per l’articolo 4, intitolato “Interventi urgenti per le reti dell’energia”.

Dice testualmente, e scusate il burocratese: “La disposizione prevede che il Consiglio dei ministri, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, individui gli interventi relativi alle reti di energia, da realizzare con capitale prevalentemente privato, per i quali, in riferimento allo sviluppo socio-economico del territorio, sussistano particolari ragioni di urgenza, che devono essere effettuati con mezzi e poteri straordinari prevedendo a tal fine la nomina di appositi Commissari”.

Traduzione. Nè gli enti locali nè il ministero per l’Ambiente potranno più mettere il naso in faccende che riguardano la costruzione di centrali per la produzione di energia – comprese le centrali nucleari: non sono citate, ma è implicito – e le reti di distribuzione dell’energia stessa. Decideranno il Governo e i commissari straordinari. Notare il fatto che la legge fa esplicito riferimento all’intervento di privati. Vorranno guadagnarci, com’è giusto. Fare il loro interesse: che non coincide affatto con quello dei cittadini.

Ma questo non disturba il ministro. E’ il resto che la fa arrabbiare. Ha pubblicato un durissimo comunicato sul sito del ministero dell’Ambiente.

Dice che esautorare enti locali e ministero dell’Ambiente in materia di centrali e reti energetiche è un fatto “di inaudita gravità, inaccettabile per chi, in questa legislatura, ha sbloccato nel rispetto della normativa ambientale, in pochi mesi, centinaia di pratiche Via che paralizzavano la realizzazione di importanti opere per lo sviluppo del paese”.

Traduzione: non ho mai messo i bastoni fra le ruote. E non vi basta ancora?

Ancora nel comunicato il ministro Prestigiacomo chiede “modifiche sostanziali a questo articolo” e denuncia “il metodo attraverso il quale Ministeri non competenti in questa materia sono diventati, in nome della semplificazione, portabandiera di una norma deleteria per l’ambiente, per la salute dei cittadini, e persino per la stessa semplificazione perché fonte certa di contenzioso amministrativo e comunitario e quindi di blocchi delle procedure”.

Questa norma – rileva inoltre il Ministro Stefania Prestigiacomo – potrebbe perfino applicarsi alle centrali nucleari. Francamente, con il lavoro puntuale e trasparente svolto finora proprio in materia di autorizzazioni ambientali per gli impianti energetici, mi chiedo: una norma simile a chi giova?”

Ok, ha rilevato. Ha rilevato che le hanno dato il benservito e che potrà semmai occuparsi della tutela della foca monaca (sempre che non ritengano opportuno mettere una centrale nucleare o un elettrodotto dove vive la foca), ma non di problemi relativi all’energia.

Vedo due sole possibilità. Visto che il decreto pare blindato, o il ministro sbatte la porta e se ne va oppure ingoia graziosamente il rospo dopo aver detto che fa schifo. Ingoiare un rospo schifoso: ministro, mi auguro che vorrà evitare…

Dal sito della Camera il testo completo del decreto anticrisi

Il comunicato del ministro per l’Ambiente Prestigiacomo contro il decreto anticrisi

Su Il Velino il decreto anticrisi verso il voto di fiducia

Fonte: Blogeko.libero.it

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *