Tassi Bce, il mercato scommette su taglio allo 0,50% a luglio

La situazione economica sempre più pesante e quanto deciso mercoledì 18 marzo dalla Fed, che ha allargato oltre le stime il “quantitative easing”, hanno accentuato stamani l’attesa degli investitori per un drastico allentamento del costo del denaro nei prossimi mesi anche nell’Eurozona. Secondo un rapido sondaggio nelle sale operative svolto dall’agenzia Radiocor, il mercato ormai già incorpora per la riunione della Bce di inizio aprile un taglio di tassi di interesse all’1% dall’attuale 1,5%. «Entro l’estate – secondo un broker di una primaria banca italiana – si scenderà a 75 punti base e poi a 50 punti base, anche se è difficile capirne la tempistica». I tassi impliciti, concordano gli esperti, anticipano infatti al 100% che per luglio-agosto un tasso di riferimento dell’Eurozona allo 0,50 per cento. In agosto, secondo alcuni, l’overnight potrebbe scendere molto vicino allo zero. Il mercato, d’altronde, ha sicuramente intrapreso con ancora più convinzione la strada del rialzo delle quotazioni e del conseguente ulteriore ribasso dei rendimenti.

La mossa Fed di comprare fino a 300 miliardi di dollari di titoli di Stato e di raddoppiare gli acquisti di bond garantiti da mutui è tesa a fare scendere i tassi a lungo e a migliorare le condizioni dei mercati privati del credito, più direttamente le famiglie e le imprese. Questo vuole dire, sostengono gli addetti ai lavori, che il mercato europeo ritiene che ci siano «ampi margini» per un’ulteriore riduzione dei tassi ufficiali. A rafforzare tale tesi è stato l’Euribor, con il 3 mesi che fissato stamani al nuovo minimo assoluto (1,584% a 360 giorni e 1,606 a 365 giorni). Certamente, commenta un operatore, «se la maggiore Banca centrale al mondo ha deciso di comprare titoli di Stato, e lo farà sul medio-lungo periodo, tutta la curva dovrà essere riprezzata verso il basso anche negli altri Paesi, soprattutto in Europa dove ci sono ampi margini di manovra» e le prospettive economiche sono tutt’altro che favorevoli. Il due anni tedesco, per esempio, attualmente rende mezzo punto in più di quello Usa (1,35% contro 0,85%)senza poter vantare fondamentali migliori. Va da sè, stimano altri, che nelle prossime aste i titoli del Tesoro italiano potrebbero facilmente essere collocati tra 50 centesimi e un punto visto che ora sul secondario i Bot già rendono meno dell’1%. In altre parole, il mercato italiano è destinato a seguire quanto già visto per i titoli di Stato francesi e tedeschi (quelli in scadenza entro l’anno rendono meno del 75-80 per cento).

Fonte: Ilsole24ore.com

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