Irap: punto cruciale al vaglio del Governo

Il punto fiscale su cui il Governo dovrà concentrare la sua maggiore attenzione rimane sempre la riduzione dell’Irap: un’operazione di questo tipo comporterebbe uno sconto pari a 4 miliardi di euro, tramite la deducibilità dell’imposta per le imprese che contano fino a 50 addetti.

La commissione Bilancio del Senato sta ora vagliando proprio un emendamento in questo senso, ma la soluzione più probabile è che si riproponga il testo in aula in più occasioni, dopo le necessarie correzioni. L’ipotesi ufficiale che circola in questi giorni rimane una: la decisione sul taglio dell’imposta verrà presa nel corso dell’esame della Finanziaria, probabilmente in seconda lettura alla Camera, quando ci saranno dei chiarimenti circa il gettito dello scudo fiscale.
Come emerge dalle stime dei tecnici dell’Economia, un taglio di 6 miliardi avrebbe effetto soprattutto sul fabbisogno del 2010. L’opposizione ha dimostrato il suo assenso per quel che riguarda il voto favorevole al taglio dell’Irap e alla cedolare secca, anche se rimangono le polemiche tra i due schieramenti; come ha sottolineato il presidente del Senato, Renato Schifani, la soluzione che comprende una riduzione della pressione fiscale è l’ideale per rinvigorire l’economia italiana, anche se è necessario coniugare le varie esigenze.

Un’altra questione fiscale su cui si dibatterà molto è senza dubbio l’emendamento congiunto Pdl-Lega, il quale si riferisce agli ulteriori 2 miliardi di euro da destinare al credito di imposta automatico, in favore di quelle imprese che operano nelle zone più svantaggiate, tenendo comunque conto dei limiti fissati dall’Ue per gli aiuti di stato. Questo sconto verrebbe sostanzialmente coperto con la stessa copertura prevista per il taglio dell’Irap. In relazione invece alla già citata cedolare secca, essa dovrebbe essere fissata nella misura del 20% per la tassazione dei redditi da locazione: la valutazione del governo, in questo caso, deve tener conto della perdita di gettito, stimabile intorno ai 2 miliardi di euro.

 Fonte: Fiscoetributi

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