Prestigiacomo firma il decreto VIA per la prima centrale eolica offshore d’Italia

Finalmente è stato firmato dal Ministero dell’Ambiente il decreto VIA (Valutazione d’impatto ambientale) che riguarda la realizzazione del primo impianto eolico offshore d’Italia, di fronte alla costa di Termoli (progetto proposto dalla Società Effeventi). Anche l’Italia, quindi, avrà il suo primo impianto eolico offshore. Ovvi i benefici ambientali che comporterà il progetto da fonte rinnovabile eolica in mezzo al mare: sarà evitata l’emissione nell’atmosfera di circa 420.000 tonnellate di anidride carbonica, di 600 tonnellate di anidride solforosa, 800 di ossidi di azoto, 43 di polveri, risparmiando inoltre il consumo di circa 90.000 tonnellate equivalenti di petrolio.

Ma vediamo nel dettaglio il progetto.

Scheda tecnica della centrale eolica offshore di Termoli

  • Localizzazione: acque territoriali del Molise, Capitaneria di Porto di Termoli
  • Potenza nominale complessiva: 162MW
  • Velocità media del vento: 6,5m/s – 7,5m/s
  • Distanza da Termoli: 9km
  • Distanza da Vasto:13km
  • Distanza dalle isole Tremiti: 40km
  • Distanza minima dalla riva: 4,5 – 5km
  • Distanza massima dalla riva: 8km
  • Profondità del fondale: da 12 a 20 metri
  • Fondale: sabbia e fango
  • Turbine: 54 turbine VESTAS V90 da 3MW ciascuna disposte in 6 file di 9 turbine ciascuna orientate nella direzione del vento prevalente di Maestrale (nord ovest)

Tre cavi sottomarini connettono la centrale eolica offshore ad una cabina di trasformazione che eleva la tensione da 33Kv a 150Kv situata sulla terraferma, all’interno dei confini della regione Molise; dalla cabina di trasformazione parte una linea interrata che consente l’allacciamento alla rete elettrica nazionale nella stazione elettrica di San Salvo Smistamento.

Tempo necessario per la costruzione della centrale: circa 12 mesi
Vita utile della centrale: da 20 a 25 anni; al termine di questo periodo si provvederà alla sostituzione delle turbine; L’impianto e le relative opere connesse è rappresentato da:

  • turbine eoliche;
  • cavi di interconnessione per le turbine;
  • tre cavi sottomarini a 33kV che trasportano l’energia alla struttura sulla costa; la posa dei cavi viene eseguita con apposite navi. I cavi sottomarini sono fissati al fondale marino e interrati alla profondità di due metri in modo tale da proteggere i cavi stesso da eventuali ancoraggi e pesca a strascico.
  • cabina di trasformazione a terra necessaria per elevare la tensione da 33 kV alla tensione della rete elettrica nazionale di 150 kV;
  • stazione di smistamento: la stazione di smistamento, connessa tramite un elettrodotto interrato a 150kV alla cabina di trasformazione, trasferisce l’energia alla Rete Elettrica Nazionale

Curiosa la posizione presa dall’Italia dei Valori, venerdi scorso, nella persona dell’ex-ministro alle Infrastrutture Di Pietro.
Durante il “Quarto Incontro nazionale dei Valori”, l’ex PM ha dichiarato la sua contrarietà all’installazione dei 54 pali eolici a largo della costa tra Abruzzo e Molise per il primo impianto off-shore italiano.
Queste le sue parole

«Se vogliono la mia terra per piantarci sopra le pale eoliche, io gliela cedo gratis, ma in mare no».

Qualsiasi commento è inutile e superfluo.

Fonte: 1ooambiente.it
Link: Comunicato Stampa Ministero Ambiente sul Decreto VIA, Società costruttrice Effeventi

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