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Inflazione: risale dopo sette mesi

01 Mag 2009
sundance
Borsa e Finanza, Lavoro ed Imprese, Soldi

L’inflazione ad aprile e’ salita all’1,3%, dall’1,2% di marzo, su base annua. Lo comunica l’Istat, nella stima preliminare, aggiungendo che su base mensile i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3%. A livello tendenziale, il dato segna il primo rialzo, per quanto marginale, dopo sette mesi di tendenza al rallentamento.

Sulla base dei dati finora pervenuti all’Istat gli aumenti congiunturali piu’ significativi dell’indice per l’intera collettivita’ si sono verificati per i capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%), Trasporti (+0,9%) e Comunicazioni (+0,4%);  variazioni nulle si sono registrate nei capitoli Abbigliamento e calzature e Istruzione. Variazioni negative si sono verificate nei capitoli Abitazione, acqua, elettricita’ e combustibili (-0,5%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,2%). Gli incrementi tendenziali piu’ elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+5,1%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,7 %) e Altri beni e servizi (+2,6%). Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (-2,2%) e Comunicazioni (-1,2%). Secondo una nota di Confesercenti “l’inflazione che risale lievemente dopo sette mesi potrebbe essere il segnale che la deriva recessiva si sta attenuando.

Ma sui consumi è bene ricordare il detto secondo il quale “una rondine non fa primavera”, anche perché sul piano congiunturale – a parte qualche probabile effetto limitato di Pasqua – gli aumenti più evidenti riguardano per lo più qualche ritocco al prezzo dei carburanti e a qualche marca di sigarette. Del resto appare chiaro dagli indicatori economici che segnalano continue chiusure di imprese e crescita della cassa integrazione che i consumi segnano ancora il passo ed è quindi necessaria una strategia di politica economica in grado di ricreare le condizioni vere per una loro ripresa. Una strategia che può avvalersi positivamente anche di una inflazione che all’1,3% certamente non desta preoccupazioni”.

Fonte: Confesercenti.it

cassa integrazione, imprese, inflazione, istat, prezzi al consumo, rialzo, Soldi



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