La corruzione affossa l’Italia

La corruzione è una palla al piede per un Paese che vuole rialzare la testa e uscire dalla crisi economica, secondo Trasparency Internetional, fra i vari danni che porta alle casse pubbliche c’è anche la riduzione del 16% gli investimenti stranieri diretti. Chi ci guadagna dal malaffare sono il corrotto e il corruttore, i veri parassiti della società.

Chi corrompe funzionari pubblici o privati imprenditori può arrivare a un profitto che supera del 1000% la cifra spesa per la tangente, ecco perché la corruzione ha margini di rendita elevatissimi e rappresenta una vera e propria tentazione per un soggetto dai non tanto alti valori morali. I dati vengono da uno studio realizzato da tre accademici guidati da Raghavendra Rau, professore dell’Università di Cambridge.

La ricerca ha un elevato grado di attendibilità, gli esiti finali sono il risultato di decenni di studi su casi reali in tutto il mondo e possono essere degli ottimi strumenti in mano alla lotta contro la corruzione: è essenziale sapere quanto un’impresa guadagna dalla corruzione per poter stabilire pene tali da scoraggiare la pratica.

Proprio in queste giornate in Italia è più che mai acceso il dibattito sulla corruzione, il governo è in cerca di consensi per la realizzazione di leggi adeguate che consentano al Paese di abbassare il tasso di tangenti e illeciti nel pubblico e nel privato. È da riconoscere lo sforzo dei “tecnici” italiani ma è quanto mai sospetto il comportamento della maggioranza che il governo tecnico appoggia, sulla legge contro la corruzione sembra si sia elevato un muro d’ostruzionismo e incutono un certo timore le parole di MontiC’è un’inerzia comprensibile, ma non scusabile, di alcune parti politiche.

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