Diritto d’autore: una retromarcia che protegge chi copia

In merito al tema del diritto d’autore, Paolo Zegna, vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione, ha affermato che “la scelta è di quelle che lasciano perplessi: lo scorso settembre la norma era stata finalmente adeguata alla direttiva Ue del 1998, ma dopo solo 8 mesi si fa retromarcia“.

Infatti – ha chiarito Zegna – “a questo punto ci chiediamo quale sia la linea, chi si vuole tutelare: è difficile comprendere come il ministero per lo Sviluppo Economico organizzi a fine aprile la giornata mondiale della proprietà intellettuale e dopo pochi giorni faccia passare una norma che protegge chi copia a danno di chi legittimamente ha creato l’opera o ne ha acquisito i diritti d’autore”.

Inoltre per Zegna “non regge la giustificazione secondo cui la modifica era necessaria per recepire le indicazioni date a gennaio dalla Corte di Giustizia, perché la Corte ha espressamente affermato che la protezione del diritto d’autore si applica ai disegni e modelli non registrati sulla base delle direttive in materia di diritto d’autore”.

Pertanto – ha quindi proseguito il vicepresidente di Confindustria – “come si può pensare di disapplicare il diritto d’autore a opere che hanno tutti i requisiti previsti dalla legge italiana, dalle convenzioni internazionali e dalle direttive Ue? Dispiace poi che questo ribaltone sia stato inserito nel Dl Sviluppo, che dovrebbe supportare chi investe e non chi fa free riding sugli investimenti altrui”.

Piero Gandini, presidente di Assoluce, ha infine rimarcato che “c’è scoramento tra le aziende che in questi anni si sono battute per la tutela della creatività: sinceramente penso che questo esito legislativo è da terzo mondo”.

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