• Home
  • Chi Siamo
  • Trading on line
  • Voli e Vacanze
  • Mutui
  • Assicurazioni
  • Links
facebook
email
Risparmio Soldi, il portale di riferimento per il risparmio di soldi Risparmio Soldi, il portale di riferimento per il risparmio di soldi
Ufficio Discount: il discount per l’ufficio
Postaprotezione infortuni: un piano tariffario per ogni esigenza
Redditi dichiarati dai Comuni italiani
Naspi: la nuova disoccupazione
Napoli si riprende il primato turistico, boom di turismo durante i ponti
  • Ambiente ed Energia
    • Petrolio e combustibili
  • Assicurazioni
  • Banche
    • Prestiti e Mutui
  • Borsa e Finanza
    • Forex
  • Casa ed Immobili
  • Lavoro ed Imprese
    • Formazione

The Economist: “I biocarburanti? Una bioidiozia!”

17 Apr 2009
Carlet

Biofuels L’articolo pubblicato nei giorni scorsi da The Economist non lascia dubbi: coltivare mais o colza per produrre biocarburanti, non farà altro che peggiorare l’inquinamento dell’atmosfera. In teoria si è sempre detto che le piante come la canna da zucchero, il mais, la colza e il frumento assorbono CO2 durante la loro crescita…

Dunque una volta trasformati in biocarburanti non emetterebbero nell’atmosfera più CO2 di quanta non ne abbiano assorbita e dunque non contribuirebbero al riscaldamento globale.

Secondo l’ICSU il Consiglio internazionale per la scienza, la coltivazione di piante destinate a diventare biocarburanti, invece, produrrebbe tremendi danni: rilascerebbero ossido di diazoto, un gas serra 300 volte più pericoloso della CO2.

L’ossido di azoto proviene dall’attività dei batteri presenti in terreni e acque ricche di azoto. Con l’impiego dei ferilizzanti la sua presenza è cresciuta in maniera abnorme e specie nelle colture di mais è molto presente in quanto questa pianta assorbe i fertilizzanti solo in alcuni periodi.

La relazione dell’ ICSU conclude che, finora, la produzione di biocarburanti ha aggravato anziché migliorato il riscaldamento globale. In particolare, essa sostiene alcuni controversi risultati pubblicati nel 2007 da Paul Crutzen del Max Planck Institute per la Chimica a Magonza, in Germania. Il Dott. Crutzen ha concluso che la maggior parte delle analisi aveva sottovalutato l’importanza di un gas, appunto l’ossido di azoto (N2O) come aggravante del riscaldamento climatico. E l’importo di questo gas rilasciato dalle produzioni di piante per biocarburanti probabilmente nega di per sé ogni vantaggio offerto dalla riduzione delle emissioni di CO2.

Via | salvaleforeste

Fonte: Ecoblog.it

biocarburanti, bioidiozia, canna da zucchero, colza, emissioni CO2, Energia e Ambiente, Fonti Rinnovabili, ICSU, inquinamento, mais, n2o, ossido di azoto, The Economist



Commenti



Articoli collegati

  • Gli Usa studiano la nuova generazione dei biocarburantiGli Usa studiano la nuova generazione dei biocarburanti
  •  Autobus a idrogeno? OGM usati come biocarburanti? Autobus a idrogeno? OGM usati come biocarburanti?
  • Clean Energy Trends 2009, cresce il fatturato delle energie rinnovabiliClean Energy Trends 2009, cresce il fatturato delle energie rinnovabili
  • Biocarburante dalle alghe, la svolta dai nativi americaniBiocarburante dalle alghe, la svolta dai nativi americani
  • Cina, presto la centrale solare più grande del mondoCina, presto la centrale solare più grande del mondo
About the Author

Facebook

Articoli più letti

  • Per ridurre i consumi del... 0 comments
  • Cultura gratis per la Fes... 0 comments
  • Cassa integrazione: il 16... 0 comments
  • Film in streaming gratuit... 0 comments
  • Dpr.59: il rendimento ene... 0 comments
  • Crescono i disoccupati ne... 0 comments
  • Renzi: mai più larghe int... 0 comments
  • Assicurazioni: perchè con... 0 comments
  • Aumentano i fallimenti in... 0 comments
  • Aumenta la propensione al... 0 comments