La Corte dei Conti lancia l’allarme corruzione negli appalti pubblici

Allarme corruzione nella pubblica amministrazione da parte della Corte dei Conti. «I controlli interni ed esterni sull’amministrazione non sono pienamente adeguati, vi è un’attuale situazione di scarsa loro efficacia, di pochezza di effetti concreti», ha sottolineato il presidente della magistratura contabile Tullio Lazzaro nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Per Lazzaro «occorre potenziare e irrobustire i controlli, renderli effettivi nello svolgersi e concreti negli effetti. Nel campo dell’amministrazione, a un maggior e migliore uso dei controlli, corrisponde simmetricamente un minore ricorso al codice penale».

Pasqualucci: «Le tangenti fanno aumentare il costo delle opere pubbliche»
I fenomeni di corruzione fanno lievitare il costo degli appalti pubblici e pregiudicano l’immagine della pubblica amministrazione, ha detto il procuratore generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, nella sua relazione. «Le patologie maggiormente ricorrenti negli appalti pubblici di opere, beni e servizi – ha detto Pasqualucci – attengono innanzitutto a fatti corruttivi e concussivi che, al di là della loro riprovevolezza sotto l’aspetto penale, incidono di norma sul prezzo degli appalti medesimi, aumentandone l’entità e determinando quindi un maggior onere finanziario a carico dell’erario assolutamente ingiustificato».

Secondo Pasqualucci questi fatti sono ritenuti dalla giurisprudenza della Corte dei Conti «pregiudizievoli dell’immagine della pubblica amministrazione, lesa nei confronti della pubblica opinione dai comportamenti altamente antidoverosi dei propri dipendenti». In materia di danni erariali derivanti da attività contrattuali, Pasqualucci ha inoltre segnalato che nel 2008 le sezioni centrali e regionali della Corte dei Conti hanno emesso 102 sentenze, 77 delle quali sono sfociate nella condanna di chi è stato chiamato in giudizio.

Fonte: Ilsecoloxix.ilsole24ore.com

 

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