Accordo interconfederale raggiunto: si chiude una stagione di divisioni

Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, l’ha definito “l’accordo interconfederale trovato nel più breve tempo di sempre”: si chiude così – ha commentato Marcegaglia – “una stagione di divisioni“. “Abbiamo fatto un passo importante, le parti sociali hanno dato un segno di disponibilità“, ha proseguito la numero uno degli industriali.

Marcegaglia ha poi messo in evidenza “la volontà di andare avanti insieme“: il “passo avanti importante che si è compiuto” chiude infatti “una stagione di separatezza tra di noi”. “L’accordo che abbiamo firmato” – ha rimarcato la leader di Confindustria – “ragiona sui temi della rappresentanza e dell’efficacia erga omnes dei contratti aziendali“.

Inoltre al governo si richiede di “incrementare e rendere strutturali ed accessibili” le procedure che promuovono la contrattazione di secondo livello che congiunge gli aumenti di retribuzione ad obiettivi di produttività. In merito agli accordi di Pomigliano e Mirafiori, Marcegaglia ha poi affermato che “parleremo con la Fiat, l’accordo va nella logica di rendere più esigibili e certi i contratti aziendali, va in questa direzione”.

Per Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, “è essenziale che le parti abbiano raggiunto l’accordo: è interesse di tutti che definiscano tra di loro, senza la via giudiziaria, le regole in base alle quali gli accordi possono essere sottoscritti a maggioranza, senza conflitti e incertezze, specie per quelli aziendali”.

Pomigliano e Mirafiori – ha precisato Sacconi – “hanno aperto la strada a nuove relazioni industriali e alla fine del Novecento ideologico”. Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, ha infine voluto dire “grazie a Bonanni, Angeletti, Camusso e Marcegaglia, grazie per quello che hanno fatto nell’interesse del nostro Paese”.

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