Pmi, il credito ora è garantito

Ci sono novità importanti in vista per le Piccole e Medie imprese che hanno bisogno di accedere al credito per la loro attività futura: infatti ora potranno conoscere in anticipo le condizioni che lo Stato garantirà alle banche come scudo per le esposizioni bancarie a finanziamento dei loro investimenti.

Si tratta sostanzialmente di un indicatore di rating, seppure indiretto, e quindi potranno sapranno quanto gli istituti di credito siano garantiti o meno (e a quali condizioni) da Fondo centrale di garanzia per le Pmi. Una sorta di operazione trasparenza che servirà a far circolare maggiori informazioni sulle possibilità di acceder ai finanziamenti, ma anche sulle condizioni contrattuali applicate dagli intermediari finanziari attraverso cui si presenta richiesta di accesso al Fondo e sul valore della garanzia dello Stato.

In più questo piano prevede che siano messe in evidenza le condizioni di vantaggio praticate da banche e agenzie di fido grazie all’intervento della garanzia pubblica e che sono derivabili dalla concessione del credito, dall’ammontare del finanziamento, dalle minori garanzie richieste e dal ridotto costo espresso in termini di tasso di interesse e di commissione della garanzia rilasciata dai confidi. In particolare, il piano prevede diversi obblighi informativi a carico dei soggetti che richiedono la garanzia e del gestore del fondo verso le imprese.

Quindi i richiedenti dovranno comunicare al Gestore (ossia al Medio Credito Centrale), in sede di richiesta di ammissione al fondo, le condizioni economiche applicate ai beneficiari finali sull’operazione finanziaria (ossia il tasso fisso o variabile), il valore alla data di stipula, lo spread applicato, il tasso finito e il piano di ammortamento, ma anche dichiarare in fase di richiesta di ammissione il vantaggio riconosciuto all’impresa attraverso la scelta di una o più opzioni tra tasso d’interesse finito e maggiore volume di credito concesso e confermare nel modulo di richiesta se abbiano tenuto conto o meno della natura del garante di ultima istanza nel calcolo dell’assorbimento patrimoniale relativo alla quota di esposizione coperta dalla garanzia del Fondo (nel caso in cui i soggetti richiedenti siano banche, intermediari o confidi.

Invece il Medio Credito Centrale dovrà comunicare all’impresa il numero di posizione assegnato all’operazione a seguito della presentazione della richiesta di garanzia e rendere noti i recapiti telefonici e di posta elettronica cui rivolgersi per informazioni. Una volta approvata la delibera di concessione, il Fondo dovrà comunicare all’impresa la concessione o il rigetto della garanzia del fondo, l’importo garantito in valore assoluto e in percentuale del prestito, il vantaggio associato nei casi di ammissione all’intervento del Fondo e l’eventuale commissione applicata ‘una tantum’ che il richiedente dovrà versare a fronte della concessione della garanzia.

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