Il mutuo non cala la rata

La crisi è ancora di casa! Mentre i tassi della Banca centrale europea scendono, le rate rimangono ferme (cioè ancora molto care). I mutui indicizzati non sono infatti legati direttamente al tasso Bce, ma dipendono dall’Euribor, il tasso stabilito da 46 banche europee che rappresenta il costo al quale i principali istituti di credito si scambiano il denaro. Ma di chi è la colpa? Semplicemente del continuo aumento dell’Euribor che dalla seconda metà del 2007 è cresciuto progressivamente proprio perché il suo valore dipende dalla facilità con cui le banche si prestano il denaro.

Se c’è una crisi, anche di fiducia nel mercato, come quella che stiamo vivendo adesso, le banche non fanno prestiti. E se c’è poca offerta il prezzo (quindi l’Euribor) aumenta. Ad aumentare il disappunto dei cittadini si aggiunge il fatto che le rate sono stimate sulla base del tasso di riferimento del mese precedente, quindi le probabili riduzioni sui mutui arriveranno in ogni caso in ritardo rispetto al calo dei tassi.

Tetto al 4%: nessun sollievo
Il problema principale però è che non è ancora stato formulato alcun provvedimento a sostegno delle famiglie. Il recente intervento governativo, che prevede un tetto massimo del 4%, non fa altro che scaricare sullo Stato una parte delle rate senza in realtà offrire un sostegno reale al sistema economico. Nello stesso decreto (n.185/2008) è previsto che da gennaio 2009 le banche che offrono ai clienti mutui per l’acquisto dell’abitazione principale debbano proporre anche contratti a tasso variabile indicizzati al tasso Bce, seguendo cioè il tasso di sconto fissato dalla Banca centrale europea. In pratica si tratta di un’alternativa all’Euribor, a cui sono sempre stati agganciati i mutui a tasso variabile.

Il risultato? È prevedibile che le banche aumenteranno il loro guadagno (lo spread, la quota che gli istituti di credito aggiungono al tasso di riferimento). Alla fine, quindi, i nuovi prodotti costeranno quanto quelli legati all’Euribor. Altroconsumo lo ha già verificato. Euromutuo della Banca Popolare di Milano, il primo prodotto indicizzato al tasso Bce, non è vantaggioso. Sarà anche il mutuo più conveniente proposto da Bpm, ma sul mercato si può trovare di meglio.

Portabilità ad ostacoli
Eppure i consumatori hanno un’arma (il secondo provvedimento Bersani), che permette di trasferire il mutuo a un’altra banca, senza spese e senza formalità. Una possibilità che molti istituti di credito tentano di ostacolare. Altroconsumo ha fatto denuncia all’Antitrust: le banche multate ad agosto 2008, per ben 10 milioni di euro, ora cercano di non pagare la multa ricorrendo al Tar. Potete anche voi segnalare il comportamento scorretto delle banche utilizzando le nostre lettere tipo.
Per cercare il mutuo migliore consultate il calcolatore di Altroconsumo. Fate la vostra scelta confrontando l’indicatore sintetico del costo delle diverse offerte, che include oltre al tasso d’interesse anche le spese che gravitano intorno al mutuo.

Fonte: Soldiblog.it

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