Tegole fotovoltaiche: integrazione architettonica assicurata

I pannelli fotovoltaici non sempre riescono ad essere integrati nel contesto in cui si inseriscono: spesso stonano, fanno “a cazzotti” con il paesaggio. Ecco il motivo per cui nascono le tegole fotovoltaiche: la forma è quella delle tegole tradizionali, non il colore blu che deriva dalla tecnologia che ne guida la realizzazione.

Al loro interno infatti, hanno incorporato un piccolo pannello fotovoltaico in grado di assorbire la radiazione solare per utilizzarla, una volta trasformata in energia elettrica, per alimentare la casa.
Le tegole fotovoltaiche sono di diversi tipi e si distinguono in funzione della tecnologia utilizzata per la loro produzione.

L’azienda Tegola Canadese ha realizzato Tegosolar, una tegola costituita da 11 celle fotovoltaiche a film sottile in silicio amorfo, a tripla giunzione dalla capacità complessiva di 68 W. Le Tegosolar hanno la particolarità di catturare anche la luce diffusa e di avere quindi una buona resa anche in condizioni di cielo nuvoloso.

La REM Spa, ha realizzato invece Tech-tile, interessantissime perché molto simili nel colore alle classiche tegole in terracotta ma meno efficienti delle precedenti: per generare 1kWp c’è bisogno di 250 tegole.

Per finire, la PREFA, propone Prefa Solar, una tegola realizzata con celle fotovoltaiche monocristalline che, disponibile in 9 colori, diventa praticamente invisibile.

Nel settore energetico, si sta lavorando molto per conseguire la piena integrazione architettonica dei moduli fotovoltaici e questo innovativo tipo di tegole ne è una prova!

Fonte: Architetturaecosostenibile.it

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