Risparmi: Quanto è sicuro lasciarli in banca?

È davvero sicuro lasciare in giacenza i nostri risparmi nelle banche? Una domanda questa che, soprattutto dopo la crisi economica abbattutasi sul nostro Paese qualche anno fa, sembrerebbe quanto mai intelligente e se non altro lecita.

È importante sottolineare, prima di tutto, che le banche offrono numerose alternative, motivo per cui non sempre si è costretti ad investire (rischiando di perdere i propri raparmi), spesso infatti è possibile aprire un conto corrente dove accumulare i propri gruzzoli di danaro senza puntare su investimenti che potrebbero rivelarsi pericolosi soprattutto quando si entra nel campo della azioni, delle obbligazioni, o magari della Borsa.

Ma siamo sicuri che un conto corrente non possa compromettere in qualche modo la nostra stabilità economica? Ebbene, purtroppo anche in questo non è detto che i nostri soldi siano al sicuro. C’è sempre un pericolo in agguato, a volte sottovalutato e quasi mai preso in considerazione: l’Inflazione che, grazie alla sua azione silente e subdola, potrebbe pian piano aggredire il nostro danaro riducendo il nostro potere d’acquisto.

Si tratta di una equazione in realtà molto semplice, più è alta è l’inflazione (ovvero il prezzo medio dei beni) più si abbassa il valore del nostro danaro.

Insomma accumulare il nostro capitale non sempre fa bene alle nostre tasche, in quanto l’inflazione può arrivare a dimezzare il nostro potere d’acquisto. Se volessimo fare un esempio pratico, potremmo dire che nel caso in cui ci fosse un’inflazione del 2% (una percentuale molto contenuta rispetto alla condizione economica che si vive al giorno d’oggi), un nostro ipotetico capitale di 5.000 euro potrebbe raggiungere i 4.529 euro in soli 5 anni.

Si tratta di una vera e propria corrosione silente ma costante dei nostri soldi, che il più delle volte agisce sulla disinformazione economico-finanziaria delle persone.

C’è una soluzione a tutto ciò? La risposta fortunatamente è positiva. Chi sceglie di accumulare un po’ di soldi infatti, deve cercare di perseguire dei rendimenti che siano “reali” e positivi incrementando il valore del proprio patrimonio con un tasso superiore rispetto a quello dell’inflazione.

L’unico consiglio quindi resta quello della prudenza e l’oculatezza. Non è mai consigliabile scegliere strade facili che potrebbero però rivelarsi pericolose o poco produttive.

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