Bollo auto, scadenze e more

bolloIl temine per il pagamento del bollo auto, almeno per quella parte di italiani (erano circa il 18% del totale) che dovevano pagarlo ad inizio anno, è scaduto il 31 gennaio. Ma ci sarà ancora tempo per mettersi in regola, ovviamente versando anche la mora.

Iniziano i Tagli alla Politica

Dopo le polemiche scatenatesi negli ultimi mesi e dopo le innumerevoli denunce ai costi della politica, qualcosa sembra essersi finalmente mosso!  C’è chi dice che le cose non potevano andare diversamente, perché la gente è stufa -e lo grida- e perché dopo anni di soprusi e imposizioni, di tagli e snellimenti, ora non è più disposta a pagare e a sostenere i privilegi di una classe politica lontana e indisponente.

Regioni pronte a trattare sulla manovra

Le Regioni hanno confermato tutta la loro contrarietà, come già avevano fatto intendere in mattinata, alla manovra economica. E’ quanto ribadito anche dal ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto. In fondo, era quello che si aspettavano tutti, quindi non ci sono sorprese in questa decisione delle regioni, che ritengono la manovra iniqua e ingiusta. Il presidente delle Regioni, Vasco Errani, ribadisce ancora una volta quindi il secco no alla finanziaria da parte delle Regioni, per un semplice motivo: i tagli non sono sopportabili per i servizi e, soprattutto per le imprese, avranno degli effetti altamente negativi.

Le Regioni chiedono lumi a Napolitano

Continuano senza sosta le proteste delle regioni nei confronti della finanziaria che il governo varerà nei giorni a venire.
I diplomatici italiani hanno da poco confermato lo sciopero previsto per il 26 luglio, sostenendo che è in atto un vero e proprio “smantellamento” della Farnesina, mentre il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, lancia un grido di allarme direttamente al Capo dello Stato Napolitano, per sottolineare un’altra volta come i governatori siano assolutamente convinti a rimettere le deleghe.

Governo-Regioni: Tremonti dice no e salta l’accordo

Ha i contorni del clamoroso, quanto accaduto ieri nell’incontro tra i rappresentanti delle Regioni e il Governo: l’accordo è saltato, ma si è trovata un’intesa con i Comuni. Una riunione che si è svolta lungo più di un’ora e mezza, al cui termine, ha visto i presidenti delle Regioni che sono arrivati in sala stampa per esprimere tutto il loro malcontento. Le parole di Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, “L’esito è stato molto negativo”, non lascia spazio a molte interpretazioni, annunciando anche un appello al Quirinale.

Manovra: il governo incontra le regioni ma non vuole modificare i tagli

Altre ventiquattro ore si frappongono all’interno dei termini previsti per la manovra finanziaria.
La manovra sarà presentata all’esame del Senato il prossimo martedì, mentre il voto di fiducia sarà due giorni dopo.
Un rinvio che consente di iniziare la discussione sul testo, successivamente all’atteso incontro tra Berlusconi e i rappresentanti degli enti locali, che si terrà domani alle 11.

Manovra: tagli flessibili per regioni virtuose e niente modifica alla soglia di invalidità

Domani verrà dato il via all’esame in Senato sulla manovra economica del governo, mentre la decisione finale verrà presa nella settimana successiva, mercoledì 14. E’ quanto stato accordato nella conferenza dei capigruppo che si è tenuta a Palazzo Madama. Nello stesso tempo, proprio prima della grande protesta organizzata dalle associazioni dei disabili, in seguito alle critiche per alcune norme presenti all’interno della finanziaria, il governo fa un passo indietro e dà la conferma che la norma che porterebbe la soglia di invalidità dal 74 all’85%, percentuale utile per poter avere il relativo assegno, non entrerà in vigore: l’emendamento è già stato depositato nella commissione Bilancio del Senato.

Aumenti per Irap e Irpef per quattro regioni

La promessa è stata mantenuta: i cittadini e gli imprenditori che fanno parte delle quattro regioni che non si sono impegnate per rispettare i termini di rientro dal deficit sanitario previsti, dovranno pagare un maggior carico fiscale. Un tasso più alto dell’Irap per gli artigiani, commercianti e imprese, ma anche lo 0,3% in più di Irpef. Le quattro regioni colpite sono: Lazio, Campania, Molise e Calabria. Evita gli aumenti l’Abruzzo, probabilmente per via del terremoto.

Tagli alle Regioni: sì alle modifiche

Restano i tagli agli enti regionali, anche se viene introdotto un nuovo fattore, ovvero la flessibilità. La conferma arriva dal relatore Antonio Azzolini, che ha siglato un emendamento alla finanziaria, che adesso si trova davanti al Senato, in base a cui le risorse dello stato, che sono riversate alla regioni, vengono diminuite di 4 miliardi nel prossimo anno e di 4,5 miliardi nel 2012.

Federalismo: cosa ha portato nell’economia Italiana?

A quanto pare,  nonostante la riforma del titolo V della costituzione che mira alla ripartizione delle competenze ottimizzando il lavoro di enti regionali e statali,  sembra che nel periodo compreso tra il 2000  e il 2008 si sia registrato un forte aumento del personale pubblico pari al 2,6% nel settore centrale mentre si è assistito,  al contempo, ad una diminuzione di 6,8 punti a livello regionale, provinciale e comunale. Ad attestarlo l’Osservatorio sul Federalismo,  costola di Unioncamere e Regione Veneto che ha denunciato l’idiosincrasia di fondo,  sottolineando in più,  l’incoerenza delle manovre governative,  dimostrando invece che se tutte le regioni applicassero i parametri indicati,  si raggiungerebbe un risparmio pari a 11 miliardi di euro.