A seguito di una sentenza della Corte Costituzionale, i cittadini italiani hanno il diritto ad ottenere ed il dovere di chiedere prontamente il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) indebitamente pagata sulla tassa sui rifiuti, ovverosia la cosiddetta “TIA”, tariffa di igiene ambientale. Per questo, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, ha reso noto d’aver predisposto on line, sul sito Internet www.contribuenti.it, il modello per inoltrare, agli enti che hanno applicato l’IVA sui rifiuti, l’istanza di rimborso.
La sentenza della Corte Costituzionale, tra l’altro, tutela non solo i cittadini consumatori, i quali se hanno pagato in questi anni l’IVA sulla TIA hanno diritto ad avere indietro l’IVA al 10% pagata sugli importi, ma anche gli enti che, correttamente, non hanno fatto pagare l’IVA sulle fatture.
La Corte, infatti, ha stabilito che la TIA è una tassa e non una tariffa, ragion per cui non è possibile “appesantire” la bolletta introducendo indebitamente l’imposta sul valore aggiunto. Le cifre da restituire sono ingenti se si considera che, secondo quanto fa presente Contribuenti.it, le imprese in media devono vedersi restituiti ben 3.750 euro, mentre il rimborso medio a favore delle famiglie è pari a 360 euro.
Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, invita così i contribuenti a presentare l’istanza di rimborso entro il prossimo 30 settembre 2009 presso lo Sportello del Contribuente più vicino, in modo tale da ottenere in tempi brevi quanto dovuto in un’unica soluzione e, come sancito dalla Corte, entro trenta giorni dal ricevimento della domanda di rimborso.
Fonte: Vostrisoldi.it
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.