Stop del governo al bonus 55%. I primi commenti

In passato era il 55%. Ora il destino del bonus fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica nell’edilizia sembra essere a rischio, dal momento che la Finanziaria 2010 non porta traccia della necessaria proroga. Un pensionamento del tutto in anticipo con le decisioni che avevano confermato lo sgravio fino alla fine del prossimo anno.
In un momento di crisi economica la scelta di ridurre e poi eliminare gli incentivi è parsa a molti una scelta non lungimirante,.

“Tremonti ci ripensi – ha dichiarato Legambiente -, riconosca l’errore e individui i fondi in Finanziaria. Il rischio, altrimenti, è che nessun intervento verrà realizzato per l’incertezza sugli incentivi e perché l’indicazione che arriva è quella di una scarsa attenzione al tema da parte Governo”.

Sulla decisione del governo di non riassegnare la copertura necessaria a sostenere l’applicazione della norma nell’anno a venire si era espresso primo fra tutti, Ermete Realacci, responsabile ambiente del Partito Democratico: “Con un colpo di spugna nella Finanziaria, ancora una volta, è stato azzerato lo sgravio fiscale del 55% per l’efficienza energetica in edilizia”.

‘‘Il bonus del 55% è stata una misura che ha ottenuto degli effetti ingenti e importanti – ha specificato Realacci – Lo hanno utilizzato centinaia di migliaia di famiglie e ha messo in moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro che ha favorito l’emersione del sommerso e l’attivazione di una nuova economia. E’ un colpo anche per il sistema delle piccole e medie imprese, che attraverso l’edilizia legata di qualità si qualificano in un mercato avanzato e in linea con gli altri Paesi europei”.

Grazie agli impianti costruiti con gli incentivi dello Stato è stata risparmiata una notevole quantità di energia, livello che era destinato ad aumentare nel tempo ma che potrebbe subire una significativa battuta d’arresto. Il pericolo qualora gli incentivi venissero eliminati potrebbe esserci un nuovo aumento delle emissioni dannose e un arresto del mercato energetico.

Fonte: Rinnovabili.it

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