Marcegaglia rilancia l’ipotesi di contratto unico per i giovani

Bisogna «sfruttare la crisi per riconvertire il sistema e dare più potere ai giovani». Per questo bisogna evitare nel lavoro «la divisione per i lavoratori anziani di fatto stabili e irremovibili e i giovani che invece sono precari». E questo potrebbe essere realizzato «non con licenziamenti più facili, ma studiando un contratto unico, come sta ora ipotizzando il Pd, che preveda inizialmente meno tutele e poi progressivamente un loro aumento, evitando così l’attuale segmentazione troppo netta tra anziani e giovani».

Una soluzione al divario generazionale nel mondo del lavoro viene così avanzata dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, durante il World Economic Forum di Davos, al quale partecipano anche banchieri (Profumo di UniCredit, Passera) e imprenditori (Galateri di Telecom, Moretti Polegato di Geox, James Murdoch di Sky Italia, Robert Polet di Gucci) per una colazione di lavoro sull’interrogativo: «L’Italia non è un paese per giovani?». Nel suo intervento la presidente di Confindustria ha affrontato tutti i nodi sul tappeto, partendo da un’analisi che vede una scarsa presenza dei giovani nel mondo sia economico, sia politico, e che richiede interventi dall’educazione, al lavoro.

Fonte: Sole24ore.com

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