Italia: più tasse e meno servizi

Su ogni italiano c’è un peso tributario annuo che si aggira intorno a 7350 euro.
Tra i più importanti paesi europei la Francia è quella con i contribuenti costretti a versare maggior carichi fiscali, con una media pari a 7438 euro.
Quello che hanno in cambio, ovvero il controvalore di servizi, rappresenta una fetta molto più grande in confronto a quelli italiani.

Ocse: la crescita tedesca trascina il Pil di tutta l’Europa

Il Pil all’interno dell’area Ocse ha registrato un aumento dello 0,7% nel secondo trimestre del 2010, mantenendosi quindi sui livelli del primo trimestre, mentre su base annuale il prodotto interno lordo ha subito un incremento pari al 2,8%. La Germania e l’Inghilterra sono i paesi leader nella crescita del Pil, mentre la ripresa cala in Giappone e negli Usa, secondo quanto comunicato dall’Ocse.

Crescono i debiti delle famiglie italiane

Sfiorano i mille euro in più in confronto al 2009: esattamente l’importo è di 863 euro.
Stiamo parlando dell’assurdo livello dei debiti che le famiglie del nostro paese, che è arrivato a questo soglia a causa del rialzo dei mutui per l’acquisto della casa, di beni mobili, ma anche per colpa del credito al consumo e i finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili.

Tra rifiuti e acqua potabile le tariffe sono aumentate anche nel 2009

Forti aumenti per quanto riguarda le tariffe nel corso dello scorso anno: sì, nell’anno in cui gli italiano hanno dovuto penare di più, con i consumi verso i minimi storici, come anche i rincari, che sono stati registrati come i più bassi degli ultimi 20 anni All’opposto rispetto a come si è sviluppata l’inflazione complessiva, i costi dei servizi pubblici hanno invece registrato un notevole incremento, dando corpo anche ad una crescita dell’inflazione: è questo il resoconto di quanto comunicato dal ministero dell’Economia nella Relazione sulla situazione economica italiana.

L’economia in ripresa, il lavoro fatica

I segnali positivi che arrivano dal mondo delle imprese, non fanno altro che dare un’ulteriore conferma di una nuova “primavera” della congiuntura economica.
La ripresa però, per quanto sia effettiva la sua forza reale, non riesce ancora a portare miglioramenti nel mondo del lavoro.
Proprio pochi giorni fa sono stati diffusi i dati di diversi centri di analisi, come ad esempio il Centro studi di Confindustria, che ha realizzato un’indagine rapida per quanto riguarda la produzione industriale.

La manovra passa anche alla Camera

Ecco il via libera definitivo della Camera alla finanziaria: il provvedimento è infatti stato approvato nel corso della giornata di ieri, con 321 voti favorevoli e 270 contrari. In aula, ha presenziato, in occasione del voto finale, anche il premier Silvio Berlusconi, che ha anche avuto una lunga discussione con il ministro dell’Economia Tremonti.

Il mercato immobiliare turistico registra timidi segnali di ripresa

Secondo l’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico FIMAA 2010, redatto da FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari), rimane invariata, in confronto al 2009, la percentuale di turisti italiani che, nel corso della stagione estiva, passerà una vacanza in un appartamento, confermando quindi il dato dello scorso anno, che si aggirava intorno al 38,8%.

Confermati i tagli di 1000 euro agli stipendi parlamentari

Successivamente all’interruzione della discussione sulla manovra, l’esecutivo ha ormai posto la fiducia sul provvedimento, come annunciato in Parlamento. La fiducia è stata attuata sullo stesso testo a cui è stato dato il via libera al Senato: la votazione avverrà oggi pomeriggio intorno alle 17, mentre il voto finale è previsto per giovedì. La volontà della maggioranza era quella di bloccare le numerose oratorie delle opposizione. L’ufficio di presidenza di Montecitorio, sulla scorta di quanto indetto dalla manovra, ha preso la decisione che saranno tagliati mille euro dallo stipendio dei deputati che saranno così divisi: per metà andranno ad incidere sulla diaria di soggiorno e per l’altra metà su quell’importo che è destinato al rapporto “eletto-elettore”.