Mutui, in Italia tassi impossibili

mutuo1Ormai è un’anomalia solo italiana: perché in tutto il resto dell’Eurozona gli effetti della discesa per Euribor e EurIrs hanno portato anche ad un calo degli interessi richiesti dalle banche in occasione dei mutui mentre qui da noi i tassi restano alti.

Lo certificano i dati diffusi dalla Bce: in Italia è difficile accedere ad un mutuo, visto che generalmente le condizioni sono ancora troppo penalizzanti, visto che il tasso medio è del 4,05%, inferiore soltanto a quello applicato in Portogallo (4,40%) ma decisamente superiore a quelli applicati in Finlandia (dove è appena inferiore al 2%), Germania e  Austria, entrambe sotto il 3%, ma persino nella desolata Spagna dove la media è del 3,06%.

Un fattore determinante sta nelle condizioni applicate nei singoli Paesi e dalle abitudini dei contraenti. In Francia ad esempio la predilezione maggiore va verso i mutui a tassi fisso e quindi i tassi possono risultare leggermente superiori a quelli italiani. In ogni caso resta evidente come le banche italiane applichino condizioni che restano penalizzanti. Colpa dello spread, che però negli ultimi mesi ha fatto registrare diversi picchi in discesa. E questo nonostante il fatto che la Bce già nei primi mesi del 2012 abbia concesso ai nostri istituti bancari condizioni vantaggiosissime, con l’applicazione di un tasso pari al solo 0,75%, per accedere a quei fondi che per la maggior parte sono stati poi destinati ai mutui per i clienti.

Inoltre i numeri diffusi da Bankitalia parlano di un ulteriore calo, nel mese di novembre, dei prestiti delle banche, scesi dell’1,5% su base annua mentre ad ottobre il calo era di -1%. Così il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Milano per verificare come mai, nonostante i prestiti della Bce alle banche e la continua richiesta di finanziamenti da parte di famiglie ed imprese sull’orlo del fallimento, i prestiti siano sempre più in calo.

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