Petrolio, vertice Opec non taglia la produzione

L’Opec sceglie di non tagliare nuovamente la produzione ma di mantenere invariate le attuali quote, facendo rispettare le riduzioni già decise negli ultimi tempi. Al termine del vertice di Vienna, l’organizzazione dei paesi che producono il 40% del petrolio mondiale ha deciso di non attendere il previsto appuntamento di settembre per discutere della situazione, convocando così un nuovo incontro per il 28 maggio, significativamente dopo la riunione del G-20 di Londra.
I paesi produttori quindi, seguendo così la linea espressa da alcuni paesi alla vigilia, si impegneranno a far rispettare l’attuale regime di quote completando i tagli già decisi, pari a circa 800mila barili al giorno.

Diverse nazioni fra cui l’Algeria, colpite dalle forti fluttuazioni del prezzo del greggio (che ha bucato a dicembre la soglia minima dei 40 dollari), avevano invece premuto per nuovi tagli allo scopo di mantenere stabili le quotazioni. Al vertice ha prevalso la linea più prudenziale, in attesa delle decisioni del G20. Peraltro da più parti si è sottolineato come il calo delle materie prime e del petrolio sia uno dei (pochi) fattori positivi in grado di far ripartire l’economia mondiale.investimenti

L’Opec, che individua in 70-80 dollari al barile il prezzo ideale per il greggio, in grado di supportare gli investimenti, conta così di raggiungere il prossimo mese il pieno rispetto dei tagli decisi gli scorsi mesi. Nel corso del 2008 i membri dell’organizzazione avevano deciso di diminuire la produzione complessivamente di 4,2 milioni di barili al giorno, una riduzione attuata fino a ora per l’80%. Secondo il ministro algerino Chakib Khelil tutti i paesi membri faranno «degli sforzi extra» al riguardo ma il prezzo del greggio non dovrebbe salire molto a seguito della decisione odierna.
E a chiedere un maggior coordinamento allo scopo di evitare turbolenze del mercato è la Russia che non fa parte né, come ha spiegato il vice primo ministro Igor Sechin, vuol far parte dell’organizzazione. Sechin ha comunque suggerito che il paese potrebbe avere una rappresentanza permanente e ha puntato il dito contro la speculazione finanziaria nel settore da parte di hedge fund.

Fonte: Ilsole24ore.com

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