Il made in Italy risale, ma l’Italia resta indietro sul mercato

Cresce l’economia italiana e il merito va soprattutto attribuito, nel campo della produzione industriale, all’aumento delle esportazioni che però ancora non bastano.

Lo testimoniano i dati diffusi negli ultimi due giorni che hanno confermato come nel 2010 la ripresa ci sia stata, ma a fronte di un calo complessivo dell’export made in Italy mentre altre nazioni al mondo si sono rafforzate.

Imposte sulle imprese, l’Italia resta penalizzata

Rilanciare le imprese italiane? Impossibile con questo sistema di tassazione. Confindustria lo sostiene da tempo e ora lo testimonia materialmente con le cifre emerse da uno studio tecnico che ha analizzato i costi produttivi dell’Italia rispetto agli altri grandi Paesi europei: dato che sembrano penalizzare nettamente le nostre aziende. In Inghilterra, Germania e soprattutto Spagna, nonostante la profonda crisi che sta attraversando l’economia iberica, la produzione industriale costa decisamente meno rispetto a qui, penalizzando al contempo anche i lavoratori.

Produzione industriale: forte calo a settembre

La produzione industriale, a settembre, ha segnato una diminuzione del 5,3% rispetto ad agosto, tornando cosi’ sui livelli raggiunti a luglio scorso. Inoltre, ha registrato una diminuzione tendenziale del 15,7%, per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2008). E’ quanto comunica l’Istat precisando che il dato congiunturale è il peggiore dall’inizio dal 1990.

Produzione industriale, in agosto +7% rispetto a luglio

La produzione industriale accelera ad agosto e segna un +7% rispetto a luglio. Lo rileva l’ Istat sottolineando che è il dato congiunturale più alto dal 1990, inizio delle serie statistiche. Rispetto ad agosto 2008 la produzione è diminuita del 18,3%. L’ Istat segnala che agosto è un mese in cui è più difficile misurare gli effetti stagionali ma che comunque si tratta di un secondo dato positivo dopo quello congiunturale di luglio rivisto al rialzo da +1 a +2,4%.

Draghi: nel 2010 Italia fuori dalla crisi ma molte imprese rischiano

Il Governatore della Banca d’Italia al meeting di Comunicazione e Liberazione a Rimini: «Nel prossimo anno l’economia dovrebbe tornare a crescere». Non poche aziende, a causa del crollo della domanda, «potrebbero non sopravvivere». «Necessarie riforme strutturali nel Paese» e urge il «ripristino della piena fuzionalità del sistema creditizio».

 

Il decreto anticrisi è legge: il Senato dà il via libera al Bonus famiglia e agli sconti energia Marchionne: alla Fiat -60.000, industria: -12%

A Palazzo Madama dibattito blindato. Domani confronto a Palazzo Chigi sul futuro dell’auto. Produzione industriale: crollo anche a gennaio.
Martina Aureli

Il Decreto anticrisi è legge. È arrivato stasera poco dopo le 20 il sì definitivo del Senato al “pacchetto”, giudicato da più parti insufficiente a fronteggiare le difficoltà dell’economia italiana, ma che contiene il Bonus famiglia e gli Sconti energia, che tanto hanno fatto discutere negli ultimi mesi e che interessano migliaia di italiani.

Nel 2009 il Pil si contrarrà del 2%

ROMA – Previsioni fosche per l’economia italiana. «Valutiamo che, tenendo conto delle misure di sostegno alla domanda decise dal governo, il Pil si contrarrà del 2% nella media del 2009». Lo afferma Bankitalia nel suo bollettino economico sottolineando come la previsione «tiene conto della caduta, superiore alle attese, della produzione industriale nell’ultimo corcio del 2008, in particolare il dato di novembre» diffuso mercoledì.