Manovra finanziaria: i giovani andranno in pensione a 70 anni

Un vero e proprio braccio di ferro: è quanto si sta verificando tra Roma e Bruxelles e l’argomento è, ovviamente, quello delle pensioni. Una novità, abbastanza a sorpresa, spunta dalla manovra e dalla riforma Sacconi-Tremonti, che dà il via ad una vera e propria rivoluzione dell’età pensionabile.
Secondo le direttive dell’Unione Europea, il nostro paese dovrà obbligatoriamente alzare la soglia dell’età pensionabile da 60 a 65 anni, per quanto riguarda le dipendenti pubbliche.

Pensioni: i dettagli della nuova manovra

Ecco quali sono i principali cambiamenti riguardanti le pensioni, contenuti nella manovra finanziaria del governo.
Il decreto prevede innanzitutto dei tempi lunghi dal prossimo gennaio sia per la vecchiaia che per l’anzianità: l’attesa sarà di un anno dalla data di maturazione dei requisiti, per i dipendenti pubblici, mentre negli altri casi salirà a 18 mesi.

Pensioni: dal 2011 verrà tagliata una delle due finestre di uscita

Come in ogni situazione, quando bisogna recuperare dei soldi, si stringono i conti, così il governo ha intenzione di dimezzare le “finestre” di uscita relative alla pensione di anzianità e quella di vecchiaia nel corso del prossimo anno.
E’ l’unica soluzione per riportare in cassa ogni anno circa 1,6 miliardi di euro.
La conferma è arrivata ieri dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, che ha sottolineato che il provvedimento entrerà in gioco solamente dopo che saranno maturati i requisiti.

La Cisl attacca gli ultimi governi italiani sul tema pensioni

Il segretario della Cisl, Raffaelle Bonanni, esplode a muso duro contro gli ultimi governi d’Italia, attaccandoli tutti, senza distinzione di partito o bandiera, perché hanno “tradito i pensionati, in particolare quelli che percepiscono i redditi minori”.

Secondo Bonanni, le pensioni di base non sono state protette in modo adeguato dalla spirale che ha avvolto tutto il sistema.

Pensioni: le riforme fatte già garantiscono la tenuta del sistema

Le riforme sulle pensioni gia’ fatte sono ‘piu’ che sufficienti’ per garantire la tenuta del sistema. Ne e’ convinto il ministro Sacconi. E sottolinea che ci sono due stabilizzatori del sistema: l’adeguamento dei coefficienti di trasformazione dei contributi e la norma prevista nel decreto anticrisi che adegua l’eta’ pensionabile all’aspettativa di vita a partire dal 2015.

Pensioni di invalidità in Italia: squilibri tra Nord e Sud

Come sempre accade in questi casi a pagare lo scotto della furbizia di pochi toccherà ai soggetti più deboli che saranno sottoposti anche quest’anno ad una raffica di controlli. Stando infatti ai dati rilevati dalla Relazione generale del ministero dell’Economia infatti ci sarebbero manifesti squilibri tra Nord e Sud Italia in fatto di pensioni di invalidità.
In rapporto alla popolazione residente infatti le regioni che registrano un maggior numero di invalidi civili sarebbero l’Umbria, la Sardegna, la Calabria, la Campania e l’Abruzzo.

Decreto anticrisi e ubicazione delle centrali nucleari, il ministro Prestigiacomo si arrabbia

stefania prestigiacomoL’articolo 4 del decreto anticrisi, che assegna al Governo il potere di decidere da solo dove costruire impianti per l’energia, comprese le centrali nucleari, ha fatto arrabbiare perfino Stefania Prestigiacomo, il ministro dell’Ambiente che mette l’economia prima dell’ambiente. Ed è tutto dire.

Il ministro ha affidato il suo sdegno ad un comunicato stampa ufficiale. Dice che viene impedita la tutela dell’ambiente e della salute.

Tremonti: nessun taglio in vista per sanità e pensioni

Il Pil italiano registrerà quest’anno una contrazione del 5,2% ma la crisi mostra segni di attenuazione e negli ultimi mesi si sono ripetuti «segnali non negativi», tanto da ipotizzare la «ripresa dal 2010». È questo il quadro macro-economico con il quale il governo sintetizza nel Dpef  l’attuale congiuntura. Negli ultimi due-tre mesi – è l’analisi contenuta nel Dpef – si sono ripetuti segnali non negativi, per l’economia mondiale e per quella italiana.