Pensioni: equiparazione, via libera dal Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri italiano ha dato l’ok all’equiparazione dell’età per quanto riguarda l’ormai annosa questione delle pensioni di vecchiaia, costretta anche dalla forte pressione dell’Unione Europea.
Nel pubblico impiego avverrà così una parificazione a 65 anni, per quanto concerne le pensioni di vecchiaia, tra uomini e donne.


Il provvedimento sarà effettivo dal 1 gennaio del prossimo anno e sfrutterà uno scalone unico, escludendo quindi le fasi intermedie.
Inoltre, l’esecutivo ha stabilito la riduzione degli stipendi dei dirigenti Rai, oltre che la soglia massima a cui può arrivare la retribuzione dei manager, che non può superare quota 311 mila euro.
Un emendamento alla manovra sarà necessario appunto per inserire l’equiparazione dell’età pensionabile nel pubblico impiego e i soldi così risparmiati, convergeranno in un fondo legato ad azioni utili e positive per le famiglie e, in particolar modo, le donne.
I vari membri del governo sostengono però che l’impatto non sarà così importante, dato che si parla solamente di 25 mila donne, da qui al 2012: inoltre le donne potranno anche non dover attendere fino ai 65 anni per andare in pensione, ma utilizzare l’anzianità contributiva e fare leva proprio su questo fattore.

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