Famiglie italiane sul lastrico, perché?

La condizione economica delle famiglie italiane è sempre meno stabile , questo è un dato conclamato e reso noto da parecchie indagini di settore e non ultima il Bollettino statistico della Banca d’Italia, che ha messo in evidenza come la propensione a contrarre debiti e finanziamenti da parte delle famiglie italiane, sia aumentata.

Impossibile non chiedersi le cause del fenomeno e le motivazioni che spingono gli utenti italiani ad essere il popolo più indebitato tra quelli europei.

Mercato immobiliare: si stabilizzano le quotazioni nell’ultimo trimestre 2009

Sembra finalmente splendere un po’ di sole nel mercato immobiliare. In base a quanto si legge in un sondaggio stilato da Banca d’Italia e Tecnoborsa, ovvero la società riconducibile alle Camere di Commercio, che ha le funzioni di monitoraggio del mercato immobiliare, negli ultimi tre mesi del 2009 c’è stato un parziale aumento nel numero delle compravendite e una riduzione dei prezzi .

Quali sono le formule di finanziamento più diffuse in Italia?

Per quanto attiene ai crediti nel campo del consumo, pare che “La cessione del quinto dello stipendio”, si sia rivelato uno strumento assolutamente dinamico rispetto alle altre formule, registrando in tutto il 2009, una richiesta forte e consolidata da parte delle famiglie che hanno dovuto per motivi di forza maggiore, ricorrere a una qualunque forma di finanziamento.

Draghi: nel 2010 Italia fuori dalla crisi ma molte imprese rischiano

Il Governatore della Banca d’Italia al meeting di Comunicazione e Liberazione a Rimini: «Nel prossimo anno l’economia dovrebbe tornare a crescere». Non poche aziende, a causa del crollo della domanda, «potrebbero non sopravvivere». «Necessarie riforme strutturali nel Paese» e urge il «ripristino della piena fuzionalità del sistema creditizio».

 

Banche: più garanzie per chiedere i prestiti

Dai dati forniti nel primo trimestre del 2009 dalla Banca d’Italia, emerge che le istituzioni finanziarie, per concedere credito alle imprese, chiedono sempre più garanzie e parametri più stringenti. Tanto che sono molto poche le imprese che riescono ad ottenere credito e, di conseguenza, sono pochi i distretti industriali e le pmi che possono sviluppare la propria economia e la loro produzione  di ricchezza. In termini monetari, per ogni 100 euro chiesti in prestito, quasi la metà sono da restituire subito per garanzie. Alle quali, poi, sono da aggiungere tutte le spese istruttorie, notarili, burocratiche e, non da ultimo, gli interessi. Vien da sé che ciò che resta in mano alle imprese che richiedono i prestiti sono pochi, pochissimi soldi.

Rimborsi fiscali: milioni i contribuenti in attesa

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che sono pronti per essere restituiti ai cittadini ben 600 milioni di euro di tasse attraverso la bellezza di 900 mila pratiche di rimborso. I beneficiari nei prossimi giorni riceveranno l’attestazione del rimborso che spetta, e potranno andare a riscuotere negli uffici postali, oppure incassare attraverso l’emissione di un vaglia cambiario della Banca d’Italia, oppure ancora comodamente attraverso un bonifico bancario.

Banconote false: attenzione soprattutto a 20 e 50 euro

Cresce, e non di poco, il giro delle monete false: lo scorso anno, infatti, le banconote riconosciute non autentiche sono state 142.260, mentre nel 2007 si sono attestate sui 119.917, con un aumento pari al 18,6%. A lanciare l’allarme la Banca d’Italia nella relazione annuale al Parlamento e al Governo.

 

Rimborsi per 900mila contribuenti per i redditi dichiarati fino al 2007

A far distogliere gli italiani dall’ossessione dell’afa che si è abbattuta sul Paese in queste ore ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate che ha annunciato l’erogazione di rimborsi per 600 milioni di euro a 900 mila contribuenti per i redditi dichiarati fino al 2007 (anno d’imposta 2006). I compensi riguardano in gran parte l’Irpef e sono stati chiesti nelle dichiarazioni dei redditi presentate fino al 2007.

Tremonti: nessun taglio in vista per sanità e pensioni

Il Pil italiano registrerà quest’anno una contrazione del 5,2% ma la crisi mostra segni di attenuazione e negli ultimi mesi si sono ripetuti «segnali non negativi», tanto da ipotizzare la «ripresa dal 2010». È questo il quadro macro-economico con il quale il governo sintetizza nel Dpef  l’attuale congiuntura. Negli ultimi due-tre mesi – è l’analisi contenuta nel Dpef – si sono ripetuti segnali non negativi, per l’economia mondiale e per quella italiana.