Ecco le prime bozze per la dichiarazione dei redditi del 2010

Ecco già pronte le prime bozze per quanto riguarda le istruzioni e i modelli delle dichiarazioni dei  redditi Unico 2010 per quanto riguarda le società di persone, gli enti non commerciali e le società di capitali.

Tutti questi documenti sono già disponibili sul sito web delle Agenzie delle Entrate, accompagnati dalla versione non ancora definitiva del modello per il consolidato nazionale e mondiale.

Il Fisco ha nel mirino le aziende ritardatarie nei pagamenti

L’agenzia delle Entrate ha cominciato l’attività di indagine su quelle aziende che non hanno ancora pagato al fisco l’importo dovuto, quindi ritardatarie.

La Confindustria di Belluno risponde seccamente a quest’annuncio di controlli, e critica aspramente questa decisione, definendola “contraria allo spirito dei tempi in una fase di grande difficoltà per l’economia”, vedendola come un vero e proprio colpo “sotto la cintura”, per usare termini del pugilato, soprattutto per le imprese in difficoltà che stanno tentando di risollevarsi.

Modello Iva 2010: online la bozza con importanti novità

Il sito internet dell’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione la bozza del modello Iva 2010: si tratta di un’importante iniziativa telematica, volta a illustrare quali sono le principali novità e modifiche rispetto a un anno fa. Si tratta di una versione molto più semplificata e razionalizzata, la quale, tra l’altro, è stata introdotta per venire incontro al nuovo regolamento in materia di compensazione del decreto legge 78 del 2009 (“Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”). Quali novità sono state apportate nel nuovo modello relativo al 2010?

Oltre 29mila italiani risiedono ufficialmente nei paesi a fiscalità privilegiata

Sono 29.158 gli italiani in «paradiso», quelli che hanno scelto di portare la propria residenza in un Paese a fiscalità privilegiata. È quanto risulta dalla lista stilata dall’Agenzia delle Entrate (in base agli ultimi dati dell’Aire, anagrafe degli italiani all’estero) che, contemporaneamente al varo dello Scudo fiscale, ha intensificato la propria attività di lotta all’evasione contro le false residenze all’estero.

Fisco: il 40% dei contratti d’affitto non sono a norma

Le recenti indagine dell’ Agenzia delle Entrate basate sull’incrocio di dati disponibili in anagrafe tributaria con quelli delle cessioni di fabbricato e quelle della Guardia di Finanza effettuate con controlli sul territorio e verifica delle utenze, mettono in evidenza che nel mercato delle locazioni del nostro Paese circa il 40% dei contratti sfuggono al fisco:

Scudo fiscale: investimenti all’estero, regolarizzazione in loco e rimpatrio

I contribuenti sono tenuti ad indicare nel modulo RW della dichiarazione dei redditi non soltanto le attività estere di natura finanziaria ma anche gli investimenti all’estero di altra natura, ”indipendentemente dalla effettiva produzione di redditi imponibili in Italia”. Lo precisa la circolare dell’Agenzia delle Entrate che fornisce i primi chiarimenti sulle modalità di adesione allo scudo fiscale, sottolineando che ”dovranno essere sempre indicati anche gli immobili tenuti a disposizione, gli yacht, gli oggetti preziosi e le opere d’arte anche se non produttivi di redditi”.

Scudo fiscale: i codici tributo per il versamento

Il tanto discusso provvedimento dello scudo fiscale comincia a prendere forma, grazie all’introduzione dei primi codici tributo da utilizzare in questo senso: tali codici devono essere utilizzati per effettuare il versamento, tramite il modello F24, dell’imposta straordinaria, senza compensare con altri crediti.  Come è noto, lo scudo consentirà agli intermediari di versare le imposte derivanti dall’emersione delle attività patrimoniali detenute al di fuori dell’Italia in violazione del monitoraggio fiscale (si tratta del decreto 78 del 2009, “Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”).

Agevolazioni prima casa: valgono anche comprando l’unità adiacente

L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 142E stabilisce che nel caso si voglia usufruire delle agevolazioni “prima casa” nell’acquisto di un appartamento contiguo a quello di residenza, la somma delle due unità abitative dovrà essere integrata come unica unità di residenza. In questo caso se il primo appartamento è stato acquistato con le agevolazioni “prima casa” anche l’acquisto “dell’integrazione” potrà essere acquistato con le stesse agevolazioni.