Benzinai low cost sul territorio italiano

L’aumento dei prezzi della benzina ha rilanciato il tema delle cosiddette “pompe bianche”. Sono i distributori senza marchio, al di fuori della rete ufficiale e presenti su tutto il territorio nazionale, ma non sulle autostrade. Un fenomeno in costante crescita: secondo le prime stime dei dati aggregati del 2008, ha ricordato il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, sta calando il numero dei punti vendita di proprietà delle compagnie, mentre

crescono i retisti convenzionati e le “pompe bianche”, dove rifornirsi a prezzi minori. Una tendenza che appare accentuarsi nel 2009.

Federconsumatori ha stilato una lista di questi benzinai “low-cost”: quelli censiti dall’associazione sono circa trecento, anche se non esiste un monitoraggio ufficiale. Le regioni dove, stando alla lista, esiste un maggior numero di “pompe bianche” sono le Marche (36), la Lombardia (35), il Veneto (34), il Lazio (29) e l’Emilia Romagna (20).

Per avere una maggiore concorrenza sul mercato, secondo Federconsumatori, il numero di distributori indipendenti dovrebbe raggiungere, nel giro di un anno, un numero pari ad almeno il 10% dell’intero sistema di distribuzione. Sul territorio nazionale ci dovrebbero essere, cioè, almeno 2.000 pompe bianche. In questo modo, secondo Federconsumatori, gli automobilisti potrebbero ottenere un risparmio anche di 8-10 centesimi al litro e di 0,3 punti per le ricadute sul tasso di inflazione, pari a 108 euro annui di costi diretti e 90 euro annui di costi indiretti. Anche sui margini di risparmio, però, il dato non è univoco. Riccardo Comini, segretario nazionale di Adiconsum, parla di un risparmio medio di due centesimi al litro «che può essere però più alto in quelle località dove c’è una maggiore affluenza di clienti». Ed è proprio l’Adiconsum a chiedere che le “pompe bianche”, elemento di ulteriore concorrenza del mercato, siano presenti anche sulla rete autostradale. Questo, spiega l’associazione, «per eliminare il peso delle royalty che incidono per circa 10 centesimi su ogni litro di benzina fatto in autostrada. Royalty assurda dato che il consumatore già paga il servizio autostradale. Secondo Adiconsum lo sviluppo delle pompe bianche e delle pompe di benzina presso i supermercati, già in atto negli altri Paesi europei, sono «elementi indispensabili per instaurare una reale concorrenzialità tra le compagnie petrolifere». È giusto, prosegue l’Adiconsum, «l’invito del ministro Scajola a verificare il prezzo prima di fare il pieno – spiega l’associazione – ma vorremmo ricordare al ministro che la stragrande maggioranza dei distributori non espone il prezzo sui totem». L’automobilista, pertanto, «è costretto a fare il “giro delle sette chiese” per verificare il distributore più conveniente».

La sensibilità dei consumatori in tema di caro-benzina sta comunque aumentando. «La gente sta molto attenta e deve essere trattata bene», racconta il gestore di una “pompa bianca” che opera a Magenta, in Provincia di Milano. Un altro benzinaio “low-cost”, in provincia di Bologna, racconta che, nel suo distributore, i prezzi della benzina sono rimasti immodificati «dall’inizio dello scorso mese. La benzina costa 1,235 euro al litro, il gasolio 1,049. Sono sempre di più, comunque, i clienti che cambiano macchina o convertano la vecchia per passare dalla benzina al metano che da noi costa 84 centesimi al chilo».

In Italia esistono poi gli impianti di rifornimento collegati alla grande distribuzione organizzata che offrono sconti sul prezzo della benzina e del gasolio. Auchan, per esempio, dispone già di 28 stazioni collegate agli ipermercati della catena, con l’obiettivo di arrivare, entro due anni, alla copertura totale degli impianti di rifornimento su tutti i 52 punti vendita della rete italiana.

Oltre alle liste delle pompe bianche stilate dalle associazione dei consumatori, esistono anche siti, come Prezzibenzina.it che offrono un servizio online, indicando, per ogni località, i distributori più convenienti. I dati vengono inseriti volontariamente, soprattutto dagli automobilisti, ma anche dai gestori delle stazioni di servizio.

Fonte: Ilsole24ore.com

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