Giovani, una generazione da non rottamare

Jacopo Morelli, eletto presidente dei giovani imprenditori di Confindustria per il periodo 2011-14, ha dichiarato che “un paese che rinuncia ad occuparsi dei giovani si condanna alla morte, alla fine“. Morelli ha inoltre sottolineato che “una vera democrazia si basa sulla scuola” e che “bisogna mettere da parte l’egoismo generazionale”.

Pertanto è necessario “progettare il futuro”, in quanto “un paese dove non è chiaro quali siano le priorità è una nazione che naviga a vista e rischia di girare a vuoto, senza obiettivi precisi”. In caso contrario – ha commentato Morelli – si rischia di “rottamare una generazione di giovani” e infatti perchè una serie di “classi dirigenti prima di tutto politiche hanno dilapidato un patrimonio per un facile consenso elettorale”.

Il nuovo presidente dei giovani imprenditori di Confindustria ha poi puntualizzato che “in Germania si lavora e si vive con 8mila leggi, in Italia con 500mila”. Morelli ha anche auspicato una migliore giustizia civile, “infrastruttura immateriale” di fondamentale importanza per gli investimenti e per l’economia in generale, e – in merito ai rapporti da avere con la Cgil – ha affermato che occorre “lavorare, più che litigare, dove c’è un linguaggio civile e costruttivo“.

Infine il neo presidente ha rimarcato la necessità di un Paese diverso, poichè “non possiamo continuare a camminare con le mani legate dietro la schiena”. “Ferma restando la nostra autonomia” – ha quindi concluso – “vogliamo contribuire a migliorare i sistemi in casa nostra: il mondo cambia, dobbiamo cambiare anche il modo di fare rappresentanza, essere innovatori“.

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