Manovra conti pubblici: riduzioni più alte agli stipendi dei ministri e dei manager

La manovra tanto annunciata da Tremonti per rimettere in sesto i conti pubblici andrebbe direttamente ad incidere sugli stipendi di ministri e manager: vien da dire, finalmente, visto che fino ad ora gli unici che hanno pagato, e anche pesantemente, sono stati i cittadini italiani.
In ogni caso, dopo aver definito un “aperitivo” la riduzione del 5% degli stipendi dei parlamentari, si ragiona sulla possibilità di tagliare una cifra che oscilla dal 10 al 15%.
Comunque, rimangono alte le quotazioni che riguardano un taglio dell’indennità dei manager pubblici, anche fino al 10%.

Draghi preannuncia cambio di rotta per le retribuzioni dei manager

Il Financial Stability Board metterà al centro del suo prossimo meeting la questione delle retribuzioni dei manager: il board si riunirà il 26 e il 27 giugno a Basilea e tratterà anche di temi riguardanti la governance, i requisiti patrimoniali e il supermonitoraggio. L’annuncio arriva direttamente da Mario Draghi, governatore di Bankitalia nonché presidente dell’Fsb.

 

Proposta dalla Ue la regolamentazione degli hedge funds

Si preannunciano nel futuro tempi duri per gli hedge funds, ed in particolare per quelli che hanno in gestione asset superiori ai 100 milioni di euro; secondo quanto reso noto da Charlie Mc Creevy, commissario al mercato interno dell’Unione Europea, c’è il via libera ad una proposta di direttiva che metterà sotto regolamentazione e “sotto registrazione” anche gli hedge funds con l’obiettivo di prevenire nuove crisi sistemiche a seguito di operazioni speculative e transazioni finanziarie non soggette a monitoraggio.

Pubblico impiego, a fine anno bonus per 9 dirigenti su 10

Tagliare i bonus. Un ritornello che si è sentito più volte nel corso di questi mesi. Molte società (soprattutto nel settore finanziario) hanno preso questa decisione. Sia per «motivazioni etiche» (gli azionisti e l’opinione pubblica non prenderebbero bene la scelta di premiare manager che con la loro spregiudicatezza hanno contribuito a mettere in crisi l’azienda). Che per ragioni di «risparmio». E non ultimo per ragioni di rispetto verso i contribuenti.

“Meet the boss” è il nuovo social network per i manager

Assomiglia a Facebook, ma, allo stesso tempo, non c’entra nulla. «Meet the boss» è il social network degli executive della finanza. Con la crisi è diventato un punto di riferimento: gli iscritti sono ormai trentamila. Possono creare la propria pagina, chattare, parlare in videoconferenza con webcam grazie al voip e sfruttare le altre funzioni collaborative tipiche del web 2.0.

Banche al tappeto ma ad arricchirsi sono stati soprattutto i banchieri

È stata come una gigantesca caccia all’oro. Ma come tutte le avventure epiche ha visto ben pochi protagonisti tornarsene a casa con le mani piene: per gli altri solo un pugno di mosche. Ancor più grave. Il moderno Eldorado – scatenato da un pugno di grandi banchieri – ha finito per mettere a repentaglio la stabilità finanziaria del mondo intero che sta subendo le ripercussioni sul fronte economico della più grave crisi del credito mai vista finora.