Indennità per le trasfusioni errate: Strasburgo condanna l’Italia

Indennità trasfusioni errateOgni mese l’indennità risarcisce in parte tutte le persone che, a causa di una trasfusione errata, hanno contratto gravi malattie quali Hiv ed epatite. Secondo una legge del 1992 la somma da recepire deve variare a seconda del tasso di inflazione, in modo da garantire sempre il medesimo beneficio al malato. Tuttavia nel 2010 il Governo Berlusconi cambiò le carte in tavola e, con un decreto, questa rivalutazione venne abolita. La decisione dell’esecutivo di centrodestra era stato già bocciata dalla Corte di cassazione e ieri, grazie alla denuncia arrivata dai cittadini italiani, anche la Corte di Strasburgo è intervenuta “L’Italia deve ripristinare l’indennità per i pazienti.

Angelo Magrini, presidente dell’Associazione politrasfusi italiani, ha commentato con il giusto entusiasmo la decisione “È un’importante vittoria per tutti i sessantamila cittadini italiani infettati da trasfusioni di sangue. Grazie a questa sentenza gli si riconosce la possibilità di percepire gli arretrati dell’adeguamento Istat per l’indennizzo loro garantito, a partire dal momento del riconoscimento per legge della loro condizione.

L’adeguamento dell’indennità, che il Governo in carica dovrà tassativamente ripristinare quanto prima, è particolarmente importante dal momento che permette ai pazienti di sostenere le ingenti spese per farmaci e ticket, in perenne aumento. Magrini specifica ancora come “I cittadini infettati ricevono un indennizzo pari a un minimo di circa 540 euro al mese, pagati bimestralmente. Ora, per effetto della sentenza, arriveranno a percepire circa 100 euro in più al mese.” In definitiva si tratta di una grande vittoria umanitaria per l’Associazione politrasfusi, i malati vedono finalmente riconosciuti i propri diritti. Dal momento in cui la sentenza diverrà definitiva, il Governo avrà sei mesi di tempo per prendere povvedimenti.

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