Corsa ai soldi per il decreto Sblocca Italia

sblocca italiaIn seguito alla delibera del 29 agosto è nato il decreto legge n° 133/2014, cd. Sblocca Italia, 44 articoli studiati per riqualificare le sorti del Paese e rilanciare l’economia italiana. In generale, il decreto prevede “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e la ripresa delle attività produttive”. In poche parole sono stati stanziati 3,9 miliardi di euro per far ripartire le opere in Italia e sbloccare i cantieri già finanziati ma incagliati da tempo, potenziare la rete autostradale e ferroviaria, realizzare reti di comunicazione a banda ultra larga, defiscalizzare gli investimenti infrastrutturali in finanza di progetto, incentivare al finanziamento con project bond e pianificare strategicamente il sistema portuale e logistico.

Ma tra le grandi novità c’è anche accelerare il saldo dei debiti pregressi di regioni ed enti locali, misura prevista dall‘art. 4, commi 5 e 6. Questa misura per capirci meglio consente di escludere dal saldo relativo al Patto di stabilità interno una parte dei pagamenti in conto capitale relativi a debiti che, alla data del 31 dicembre 2013, risultassero: liquidi oppure oggetto di fattura o richiesta equivalente di pagamento o riconosciuti. Per far ciò però i debiti dovranno essere stati inseriti nella piattaforma, ecco perchè è cominciata da qualche giorno la corsa ai soldi e tantissimi in queste ore stanno cercando di ottenere i primi 200 milioni messi a disposizione dal decreto «sblocca Italia». La richiesta infatti deve essere trasmessa dalle amministrazioni entro il prossimo 30 settembre, mediante la piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti, sotto il menù «Ricognizione debiti Richiesta Spazi Finanziari 2014».

I pagamenti avverranno in due momenti, il primo di 200 milioni di euro effettuato dal Mef entro il 10 ottobre. Una quota pari a 50 milioni a valere è riservata alle regioni con maggiore presenza di coltivazioni di idrocarburi, mentre i restanti 150 milioni saranno assegnati con criterio proporzionale. La seconda parte pari a 100 milioni, relativa al 2015, potrà essere invece richiesta fino al prossimo 28 febbraio e sarà consegnata entro il 15 marzo.

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