Prezzi benzina e spread, come si comportano?

Dopo le annunciate dimissioni del premier Silvio Berlusconi, era naturale aspettarsi delle serie variazioni nel mercato italiano. A causa delle forti oscillazioni subite dallo spread i prezzi della benzina stanno variando.

Secondo la Staffetta Quotidiana, l’aumento del differenziale dei titoli di stato dovrebbe ripercuotersi benevolmente sui prezzi della benzina, stimolando una riduzione. Tuttavia questa riduzione dei prezzi alla colonnina tarda ad arrivare.

Nelle ore successivi ai picchi toccati dallo spread invece, le principali stazioni di rifornimento avevano subito e prontamente rialzato i prezzi di listino, di variazioni comprese entro i 0,5 centesimi per litro. La conseguente discesa dello stesso differenziale però non ha portato ai corrispondenti effetti sul prezzo della colonnina.

A criticare la situazione sono la Federconsumatori e Adusbef che evidenziano come:“Il pacchetto-benzina contenuto nel maxiemendamento conferma che non c’è mai limite al peggio”, e come “le ricadute per i cittadini sono pesantissime: rispetto al 2010 i maggiori costi diretti sostenuti dagli automobilisti sono di 360 euro annui. A cui si aggiungono le inevitabili ricadute inflazionistiche, pari a circa 285 euro annui, per un totale (costi diretti + indiretti) di 645 euro a famiglia. Come se non fosse abbastanza, la nuova impareggiabile e geniale trovata del Governo prospetterebbe un ulteriore aumento delle accise”.

A peggiorare ancor di più la situazione” – concludono le associazioni – “c’è il ricatto alle Regioni che, con alta probabilità, si vedranno costrette ad aumentare anche le accise regionali. Il tutto, ancora una volta, a spese degli automobilisti, costretti a sborsare sempre di più per i propri pieni di carburante”.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *