Pomigliano d’Arco: Marchionne attacca sindacati e lavoratori

Non si accenna a raffreddare la tensione sulla questione dello stabilimento di Pomigliano d’Arco.
Era scuro in volto, ieri, Sergio Marchionne, quando è tornato a parlare della vicenda: secondo quanto affermato, l’accordo doveva essere molto semplice, cosa che invece non è stata e attacca duramente sia i sindacati che i lavoratori.

Il confronto è quello con gli operai polacchi: lunedì scorso i lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese ha scioperato solo perché c’era la partita di calcio della Nazionale italiana.
Allo stesso modo si è verificato sia a Pomigliano che negli altri stabilimenti: Marchionne alza i toni e ribadisce come o i lavoratori ritornano sui canoni della professionalità e dell’impegno, oppure la Fiat non realizzerà investimenti.
Marchionne sposta l’attenzione anche sul confronto tra gli stabilimenti polacchi e quelli italiani: in Polonia il livello di qualità con cui viene lavorata la Panda è altamente superiore rispetto al nostro paese, quindi bisogna stare attenti a criticare gli altri.
Marchionne parla anche del referendum del prossimo 22 giugno, in cui l’ad della Fiat attende un risultato positivo, che raggiunga una percentuale tale da consentire di poter utilizzare lo stabilimento di Pomigliano d’Arco.

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