Exor, un futuro solido e alcune cessioni

C’era molta attesa per l’assemblea degli azionisti di Exor, cassaforte di Casa Fiat, che registrava anche per la prima volta la presenza di John Elkann in qualità di amministratore delegato della società. E la sua relazione in apertura della riunione, è sembrata aprire spiragli importanti sul futuro di quella che resta la maggiore industria italiana: “Il 2010 è stato per Fiat un anno molto positivo…

Siamo riusciti a fare lo spin off delle nostre aziende, ad ottenere una forte inversione dei risultati e una riduzione del debito, a portare avanti in Italia una trattativa sui contratti di lavoro”. Non senza conseguenze, come hanno dimostrato le spaccature nei sindacati e la situazione ancora incerta che regna nella ex Bertone, mentre sia a Mirafiori che a somigliano si è ripartiti con il nuovo contratto che ha segnato anche un punto di svolta nelle trattative.

Uno sguardo al recente passato, ma soprattutto al futuro quello che ha buttato John Elkann: “Siamo presenti prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti, ma l’obiettivo è quello di  aumentare la nostra presenza anche nei mercati emergenti”. Grazie allo spin off che ha caratterizzato il nuovo assetto produttivo in Fiat gli asset si sono rivalutati del 46%. Ma in prospettiva ci sono anche possibili cessioni per ridare vigore a quei settori nei quali Exor ha deciso di investire.

Sicura la vendita di un colosso nell’organizzazione di viaggi come Alpitour (“Abbiamo deciso di farlo, il processo è già in corso e ci sono almeno cinque acquirenti interessati”), il resto sarà valutato in tempi brevi. Perché come ha sottolineato Elkann “vogliamo meno investimenti complessivi e che ognuno abbia un valore più alto. Per questo vogliamo semplificare il nostro portafoglio. Quindi guarderemo in giro se ci sono opportunità di vendere alcune delle nostre attività”. Non la Juve, per la quale la famiglia è pronta a fare un ulteriore sforzo di potenziamento.

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