RC Auto, battaglia sulla scatola nera

Quello della assicurazioni automobilistiche, in particolare lRC Auto, resta uno dei temi caldi soprattutto quando si parli di risparmi.

E l’Isvap, ossia l’Istituto che deve vigilare sulle tariffe, ha illustrato negli ultimi giorni alle principali associazioni dei consumatori i criteri che intende appoggiare per favorire le liberalizzazioni e di conseguenza calmierare i prezzi.

 In primis l’obbligatorietà della scatola nera, meccanismo praticamente identico a quello che si monta sugli aerei o sulle navi e che sarebbe in gradi di registrare tutti i movimenti della macchina limitando così la possibilità di truffe ai danni delle assicurazioni, da sempre una delle cause maggiori per i rincari. Un obbligo che però al momento non vede concorde l’Ania, che la vorrebbe facoltativa: “La legge in realtà offre una facoltà all’assicurato, ma non impone alcun obbligo alle Imprese che restano libere di offrire questa tipologia di polizze. Se lo fanno e se l’assicurato acconsente, le Assicurazioni debbono accordare sconti significativi rispetto alla tariffa base, sostenendo i costi di gestione di tali strumenti”.

A dirimere la questione potrebbe essere chiamata la Corte di Giustizia europea, con ovvi allungamenti dei tempi e con la possibilità che resti facoltativa e non obbligatoria. Per le compagnie assicurative sarebbe soltanto un costo in più, da sostenere in proprio, e quindi resta difficile pensare che accettino, rimettendoci dei soldi visto che dovrebbero pagarlo loro senza andare a gravare sui costi della polizza.

Ma ci sono anche altrui passaggi interessanti. Come la riduzione automatica del premio in mancanza di sinistri: praticamente quando si sottoscrive l’assicurazione al cliente deve essere subito fornito un piano che indichi la percentuale di riduzione del premio per l’anno successivo, senza che aumenti tariffari successivi possano assorbire la riduzione. In sostanza chi si comporti bene al volante avrà così la garanzia di un risparmio nei due anni, indipendentemente dall’aumento degli incidenti in Italia. E anche in questo caso ovviamente l’Ania non è d’accordo.

Infine l’Isvap vorrebbe introdurre la norma per cui il solo danno biologico permanente deve essere valutato con un accertamento clinico strumentale esterno, mentre quello temporaneo (ossia danni con invalidità sotto il 9%) può essere accertato anche solo visivamente. Tutto passaggi intelligenti, ma sinora niente di concreto, con buona pace degli assicurati che continuano a pagare salato.

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