Lo Stato sopravvive grazie alla pressione fiscale

La pressione fiscale salva le casse dello StatoBuone notizie per le casse dello Stato, il sacrificio delle famiglie italiane continua a salvare l’Italia, la forte pressione fiscale ha dato i suoi risultati. La notizia contrasta con la mancata crescita economica, tuttavia nel primo trimestre del 2013 le entrate hanno registrato un significativo aumento, questo è dovuto all’incremento delle imposte dirette che coprono la flessione di quelle indirette.

Italia al secondo posto per lavoro in nero

L’istituto tedesco IAW di Tubinga ha pubblicato i risultati di uno studio sulla ricchezza prodotta in nero in Europa, con particolare attenzione a quei paesi in cui la maggiore difficoltà economica coincide con un acuirsi del problema. Il Paese con la percentuale di Pil del lavoro in nero più alta è la Grecia con un 24,8%, appena tre punti sotto e in seconda posizione nella nefasta classifica si attesta l’Italia.

La Guardia di Finanza recupera 3,8 miliardi dalla malavita

Le fiamme gialle sono in prima linea nella lotta contro il crimine organizzato, nel corso del 2012 hanno recuperato ben 3,8 miliardi di euro dal traffico di droga, dall’usura e dal contrabbando. I risultati più importanti si sono registrati nel contrasto alle mafie, le casse dello stato ne hanno beneficiato il 26% in più rispetto all’anno precedente, quando nel 2011 erano stati sottratti 3 miliardi alla criminalità.

La Cgil propone una nuova riforma della cassa integrazione

L’obiettivo è quello di effettuare una riforma organica e graduale degli ammortizzatori sociali, in questo modo: la previsione di due soli istituti, cassa integrazione e disoccupazione, eliminando la persistente differenza tra cig ordinaria e quella in deroga, e l’estensione del numero degli aventi diritto ad altri 500 mila lavoratori.
La Cgil ha lanciato stamattina la sua proposta di riforma.

Le Regioni chiedono lumi a Napolitano

Continuano senza sosta le proteste delle regioni nei confronti della finanziaria che il governo varerà nei giorni a venire.
I diplomatici italiani hanno da poco confermato lo sciopero previsto per il 26 luglio, sostenendo che è in atto un vero e proprio “smantellamento” della Farnesina, mentre il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, lancia un grido di allarme direttamente al Capo dello Stato Napolitano, per sottolineare un’altra volta come i governatori siano assolutamente convinti a rimettere le deleghe.