Tasse, arriva la mediazione tributaria

Risparmiare tempo e far risparmiare anche soldi, ai contribuenti e allo Stato. E’ questo il senso della nuova ‘mediazione tributaria’ che entrerà in vigore già dal 1° aprile prossimo (ma non è uno scherzo) per chiudere in maniera più semplice, soprattutto più veloce, le controversie sulle liti fiscali considerate minori, ossia fino ad un massimo di 20mila euro.

Chi presenterà domanda da quella data in poi potrà aderire alla mediazione e quindi, in caso di accordo, ottenere una riduzione pari al 40% delle sanzioni, anche se dall’Agenzia delle Entrate tendono a sottolineare come non si tratti di un condono. In primis lo specifica il direttore, Attilio Befera: “La mediazione tributaria punta ad alleggerire il lavoro delle Commissioni tributarie che per effetto della riduzione del numero delle controversie, potranno dedicare più tempo e più attenzione alle cause di maggior valore”.

Si calcola infatti che le liti fiscali interessate da questo nuovo regime possano essere almeno  110mila, pari al 66% del contenzioso. E Befera ha già anticipato che se il progetto dovesse avere successo, la soglia massima che serve per poter aderire sarà innalzata, permettendo così allo stato di recuperare comunque buona parte dei soldi.

Infatti le cifre parlano chiaro: nel 2011 il numero dei ricorsi è diminuito del 9,2% rispetto all’anno prima, ma quello delle liti pendenti è infatti aumentato del 5,9%. E la nostra amministrazione fiscale ha vinto il 61,4% delle cause, riuscendo anche ad incamerare il 73,5% del valore a fronte del 70,3% nel 2010.

La mediazione manterrà carattere generale e obbligatorio; quindi il contribuente che voglia presentare ricorso è tenuto a proporre preventivamente l’istanza di mediazione. Un risparmio di tempo per entrambi, anche per il contribuente che dovesse uscire sconfitto, visto che comunque si ritroverebbe a dover versare solo il 60% della cifra dovuta inizialmente. E soprattutto non si andrebbero ad intasare aule di tribunale già di per sé sature.

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