Tariffe mobile-fisso, gli sconti non bastano

L’ultima decisione del Garante per le Comunicazioni nel campo delle tariffe telefoniche è riuscita nella non facile impresa di scontentare sia gli operatori che gli utenti.

Però finalmente l’Italia comincia ad adeguarsi alle altre nazioni dell’UE per quel che riguarda le tariffe di terminazione, ossia quelle che gli operatori fissi devono pagare a quelli della telefonia mobile.

Sostanzialmente si tratta della cifra che ognuno di noi sborsa per parlare con un cellulare chiamando dal telefono di casa. Succede ancora, anche nell’era dei telefonini. E succede che in Italia, come al solito, costi più che da tutte le altre parti tanto che sono arrivati più richiami da parte dalla Commissione Europea. L’obiettivo era quello di arrivare alla quota di 0,98 centesimi al minuto, ma per il momento resta legato alla scadenza dell’estate 2013.

Infatti oggi la tariffa è di 5,3 centesimi al minuto per ogni chiamata su portatile Tim, Vodafone o Wind, e di 6,3 centesimi per H3G, compagnia che essendo arrivata sul mercato dopo le altre gode ancora di condizioni migliori. Cifre che comunque sono più del doppio di quanto pagano austriaci e francesi, il doppio della Germania e il 55% in più della media di molte nazioni europee.

L’Agcom ha deciso quindi che per i tre principali operatori le tariffe scenderanno a 2,5 centesimi al minuto dal primo luglio 2012, a 1,5 dal primo gennaio 2013 e 0,98 dal primo luglio 2013. Per H3G le tariffe invece sono state fissate in 3,5 centesimi dal primo luglio 2012, 1,7 centesimi dal primo gennaio 2013 e 0,98 centesimi dal primo luglio 2013.

E alla fine, tutti scontenti a cominciare dalle Associazioni dei consumatori. A partire dal Codacons che ha chiesto all’ Authority “di prendere atto che ci sono ancora asimmetrie tra gli operatori di telecomunicazioni e che in questi ultimi anni alla riduzione delle tariffe non è corrisposto un equivalente beneficio per i consumatori”. Ancora più duro l’Adoc: “Da luglio ad oggi le tariffe di terminazione mobile sono calate del 20%, ma i clienti finali non ne hanno tratto alcun vantaggio, dato che i prezzi al pubblico sono rimasti invariati; dal 2005 le tariffe di terminazione mobile hanno subito una riduzione del 47%, mentre per i clienti finali il taglio è stato appena dell’8%. Non vi è quindi una correlazione certa e diretta tra la diminuzione delle tariffe di terminazione mobile e il risparmio per i clienti finali”.

Ma protestano anche gli operatori. Secondo Vodafone la decisione “penalizza seriamente un settore come telefonia mobile mettendo a rischio investimenti e sviluppo del settore e del Paese”. Ovviamente sul fronte opposto protesta Fastweb: “La decisione si pone in netto contrasto con le indicazioni della Commissione Europea e cioè di raggiungere la soglia di 0,98 centesimi di euro al minuto entro il 2012. Dal primo gennaio 2012, le tariffe di terminazione in Francia saranno di 1,5 centesimi di euro, quelle della Gran Bretagna di 1,96, peggiorando il differenziale tra l’ Italia e gli altri Paesi membri”.

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