I consumi calano ai livelli del 2004

Le ricerche e le indagini che da mesi si susseguono per prevedere gli effetti della crisi economica sul 2013 continuano a dare risultati sconfortanti, da ultimo l’indicatore Confcommercio evidenzia gennaio un calo dei consumi del 2,4% rispetto all’anno precedente e dello 0,9% su dicembre. In termini di media mobile, il crollo ha riportato il livello dei consumi a quelli del 2004, intanto le prospettive per il futuro sono nere.

Di consueto proprio tra dicembre e gennaio gli italiani spendono di più, l’ulteriore acuirsi della recessione e dei suoi effetti in questo periodo è quanto mai allarmante e significativo della situazione drammatica che vive il nostro Paese. Solo a inizio anno è stata registrata una flessione della domanda di servizi del 3,7%, del 2% per quanto riguarda invece la spesa per beni. Entrando nello specifico il settore dei “beni e servizi per la mobilità” è quello in maggiore difficoltà con un calo del 10,1%, una flessione meno pesante ma non per questo meno significativa l’hanno registrata gli alimentari, le bevande, i tabacchi, l’abbigliamento e le calzature, tutti giù del 3,9%.

Dagli uffici della Confcommercio si susseguono avvisi e moniti “Non appare scongiurato il pericolo di un’inflazione che, nella media dell’anno, potrebbe approssimarsi al 2%, tale eventualità avrà ripercussioni in termini di ulteriori cali dei consumi delle famiglie.” Le maggiori associazioni dei consumatori hanno commentato con amarezza i dati, non nascondendo la scarsa attenzione prestata alle loro denunce “Purtroppo, quanto rilevato oggi da Confcommercio non ci sorprende affatto. Sono anni che Federconsumatori e Adusbef denunciano il grave e progressivo declino del potere di acquisto delle famiglie che, ad oggi, risulta pari al -14,1%.

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