Berlusconi e Alfano alla conta. Lealisti in netto vantaggio

Berlusconi e Alfano alla conta. Lealisti in netto vantaggioSilvio Berlusconi e Angelino Alfano sono alla resa dei conti, anche se nessuno dei due lo vorrebbe ancora ammettere. Ieri, il ministro dell’Interno ha riunito i parlamentari del PDL a lui vicini, oltre che i quattro ministri, tutti dalla sua parte, ribadendo la sua lealtà verso l’ex premier, ma allo stesso tempo chiarendo che anche nel caso il Senato dovesse votare la decadenza, il governo Letta andrà avanti per il bene del paese. Alfano ha anche lamentato la presunta volontà di parte del PDL di non mantenere l’unità. Una posizione, quella di Angelino Alfano, che i “lealisti” vicinissimi al Cavaliere vedono come una conferma che i cosiddetti “governativi” vogliono tirare dritto, indipendentemente da cosa accada a Berlusconi.

E così, in vista del consiglio nazionale dell’8 dicembre, Raffaele Fitto e Alfano si danno battaglia, reclutando uomini del partito sulla mozione in loro favore.  A una prima analisi dei dati, emergerebbe la netta prevalenza dei “lealisti”, rispetto agli “alfaniani”. I primi conterebbero 610-620 uomini sul territorio, contro i 150 circa dei secondi. E sempre i “lealisti” possono contare sul sostegno dei 120 ex AN circa, i quali, in caso di vittoria, potrebbero reclamare posizioni più forti nel partito, avendo nei fatti gli stessi numeri di Alfano.

Berlusconi ha ancora una volta invitato ieri a non esacerbare i toni e lo scontro interno, sostenendo con una nota pubblica che il dibattito in corso dentro il PDL non interesserebbe gli elettori. L’ex premier, in verità, vorrebbe mantenere l’unità massima del partito solo fino alla data della decadenza, già fissata per giorno 27 novembre, in modo da avere ancora qualche speranza di farcela in Aula.

Ma la linea dei lealisti è chiara e riassunta da Fitto: come potremmo rimanere nel governo, se gli alleati stessi della maggioranza voteranno per fare fuori il nostro leader Silvio Berlusconi?

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