Quanto ci costa Sanremo? Storia dei conti del Festival

Come ogni anno è in arrivo l’evento musicale più amato dalle famiglie italiane, martedì 12 febbraio avrà inizio il sessantatreesimo Festival di Sanremo. C’è molta attesa tanto per gli artisti in gara quanto per l’inedito duo di presentatori, Fabio Fazio e Luciana Littizzetto terranno le redini delle cinque serate che culmineranno nella finale di sabato. Notoriamente la Rai punta molto, in termini di audience, sul festival della canzone italiana, ma dal momento che la televisione è pubblica e gli investimenti sono importanti, quanto ci costa Sanremo?

Mentre il cachet di Fazio è ancora top secret, hanno fatto molto discutere i 300 mila euro destinati alla Littizzetto che tuttavia, nella storia della competizione, costituiscono un compenso piuttosto esiguo se confrontato con quello dei presentatori delle scorse edizioni. Per il 2013 la Radio Televisione Italiana ha dichiarato la volontà di risparmiare circa un milione di euro rispetto all’anno passato, tagliando sulla spesa e puntando con maggiore decisione sugli introiti pubblicitari. Si parla di cifre da capogiro che ben si comprendono se analizziamo la storia dei conti del Festival per quanto riguarda l’ultimo decennio.

In passato la Rai ha investito cifre importanti per gli ospiti del Teatro Ariston e non tutti sono stati così virtuosi come l’Adriano Celentano del 2012. I 500 mila euro pattuiti per contratto, il molleggiato decise di donarli interamente in beneficenza pagandoci sopra anche le tasse, non fece di meno nel 2011 Roberto Benigni con i 250 mila euro guadagnati per 30 minuti di show. L’attore premio oscar toscano si era positivamente distinto anche nel 2009 quando, invitato ospite, concesse alla Rai la possibilità di accedere ai contenuti storici da lui prodotti, senza dovere pagare più alcun diritto d’autore.

Nonostante gli ottimi esempi non tutti hanno fatto i buoni samaritani, non lo si sarebbe poi potuto pretendere da quella Jennifer Lopez che nel 2010 si intascò 800 mila euro per una singola apparizione, mentre nello stesso anno il calciatore Antonio Cassano ricevette 150 mila euro per essere stato intervistato da Antonella Clerici. Proprio l’ex giornalista sportiva, che in quell’anno presentò l’edizione, poté beneficiare di un cachet da 500 mila euro, tuttavia lo stipendio da record fu prima di Giorgio Panariello, presentatore dell’edizione flop del 2006, e poi del suo successore Paolo Bonolis, entrambi tornarono a casa con un milione di euro in più in tasca.

Al di là delle critiche che si possono muovere alla politica della Rai, è giusto sottolineare come un evento di tale portata attiri grandi introiti pubblicitari, legittimando da un lato le forti cifre investite sulla manifestazione. Basti pensare che durante la prima serata uno spazio promozionale di trenta secondi è valutato circa 200 mila euro, la stima totale delle entrate pubblicitarie è di 15 milioni di euro.

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