Beghelli e il fotovoltaico a concentrazione domestico

Grazie ai nuovi impianti sarà possibile ridurre le emissioni di CO2. Ogni 1000 impianti istallati ci sarà una riduzione di ben 2.100 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

E’ stato presentato, oggi a Roma, un nuovo modulo fotovoltaico a concentrazione basato su una tecnologia che utilizza delle piccole cunette in grado di concentrare la luce solare in un unico punto dove è posizionata la cella. Produttrice sarà l’italiana Beghelli.

Per la realizzazione sono stati seguiti gli studi e le ricerche del premio Nobel per la Fisica Zhores Alferov, presente per l’occasione in sala, che ha dichiarato: “Le celle solari di nuovo tipo consentono di superare la soglia del 40% di efficienza, con l’obiettivo di raggiungere il 55 nell’immediato futuro. Per questo credo che alla fine del XXI secolo la maggior parte dell’energia che ci serve sarà prodotta grazie al Sole: è davvero gratificante vedere quando anni di ricerche si trasformano in applicazioni”.

I moduli, che rientrano nel progetto Pianeta Sole del Gruppo, non sono realizzati in silicio bensì con un mix di indio, germanio e gallio, che ha permesso così di aumentare dell’80% l’efficienza riducendo costi e dimensioni (3 mm contro gli attuali 15 cm).

La nuova tecnologia, studiata per un uso domestico, sarà in commercio dall’anno prossimo.
Gli impianti potranno inoltre essere dotati di una batteria in grado di accumulare l’energia non utilizzata durante le ore di irradiazione, di prese elettriche “intelligenti” che consentiranno di ridurre gli sprechi e di una sorta di cellulare denominato “DomoPhone”, che permetterà agli utenti di comandare a distanza l’impianto elettrico dell’abitazione.
I moduli avranno una vita media di 20 anni e per l’istallazione è previsto che una famiglia media spenderà intorno ai 10 mila euro, ammortizzabili in 10 anni. In questo modo si potranno ridurre le emissioni di 2.100 tonnellate di anidride carbonica all’anno ogni 1.000 abitazioni.

Alla presentazione è intervenuto Gian Pietro Beghelli, presidente del gruppo costruttore, che ha aggiunto: “L’illusione di un pianeta capace di risorse infinite è tramontata. Consumiamo troppo, più di quanto la terra possa sopportare. Già oggi la nostra impronta globale supera la capacità rigenerativa del nostro pianeta di circa il 30 per cento. Se la nostra domanda di energia continuerà a crescere a questa velocità entro il 2030 avremo bisogno dell’equivalente di due pianeti terra per sostenere i nostri stili di vita“… “Per questo, la consapevolezza del ruolo sociale dell’impresa, nonché la rilevanza e l’attualità delle tematiche affrontate, ci ha spinto, lo scorso anno, a fare il nostro ingresso nel settore del fotovoltaico, e a evolverci progressivamente, cercando soluzioni sempre più efficienti e con minor impatto sull’ambiente”.

Fonte: Rinnovabili.it

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