Mutui, scende l’Euribor ma cresce lo spread

Euribor ai minimi ma i tassi non si abbassano di molto, il paradosso avrebbe, per qualcuno un’ovvia spiegazione. Mentre il tasso scendeva sempre di più negli ultimi mesi (con punte dello 0,70%), saliva nello stesso tempo il ricarico (lo spread) preteso dalle banche che davano il mutuo. Risultato? Impennate record allo sportello, superiori al 50%.

Ad individuare il meccanismo poco virtuoso il sito MutuiOnline che avrebbe confrontato le condizioni che i principali istituti hanno applicato a fine agosto 2008 con quelle applicati invece lo scorso 2 luglio. Secondo i dati rilevati sui ricarichi, gli spread dei mutui ventennali a tasso variabile avrebbero registrato un aumento del 55% mentre quelli a tasso variabile addirittura del 57. A forza di rincarare la dose si sarebbe quasi del tutto annullato l’effetto dell’Euribor.

Acquisto o affitto?
Rimane il fatto che agli italiani piace l’idea di una casa di proprietà, complice il fatto che gli affitti nel nostro Paese non presentano particolare convenienza. Viene confermata infatti anche nel 2008 la diminuzione, già osservata nello scorso biennio, della quota di famiglie che occupano un’abitazione in affitto. Lo si apprende dall’indagine condotta dall’Istat, secondo cui nel 2008 questa è pari al 17,1% (era il 17,7% nel 2006 e il 17,2% nel 2007). La spesa media per il canone locativo? Ben 362 euro contro i 465 euro del mutuo che 2 milioni 966mila famiglie affrontano ogni mese.

Gli esborsi più elevati si rilevano fra le famiglie residenti nelle regioni del Centro-Nord (rispettivamente 443 e 390 euro), quelli più bassi fra le meridionali (279 euro al mese). Tra le famiglie che vivono in abitazione di proprietà (il 75% del totale contro il 73,7% del 2007), il 16,3% paga un mutuo (era il 14,5% nel 2007).

Fonte: Soldiblog.it

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