Confindustria: Italia più povera rispetto a due anni fa

All’orizzonte dell’economia italiana, si stanno addensando diversi nuvoloni carichi di pioggia.
Il Centro Studi di Confindustria ha infatti stimato che il 2010 terminerà con circa 480 mila persone occupate in meno in confronto a due anni.
Il prodotto interno lordo del nostro paese, inoltre, registrerà una crescita minore rispetto alle previsioni fatte ad inizio anno.
In base a questi dati, sarà doveroso pazientare fino al 2013 prima di registrare di nuovo un’economia italiana in crescita come nel 2007, prima della grave crisi mondiale.

Pensioni: a luglio nessuna fuga secondo i dati dell’Inps

L’ormai imminente trasferimento alla finestra unica per quanto riguarda la pensione di vecchiaia e di anzianità, non ha ancora avuto effetti sulle decisioni dei lavoratori circa la possibilità di chiudere in anticipo il rapporto di lavoro. E’ quanto comunicato dall’Inps, che pochi giorni fa ha pubblicato i dati che si riferiscono alle domande di pensionamento di anzianità, in seguito all’apertura della nuova finestra di luglio. In questa prima parte di 2010 (luglio compreso), le uscite dal rapporto di impiego per pensionamento hanno subito un rallentamento di circa 16 mila unità in confronto a quelle previste: 131 mila contro 147700.

Confindustria prevede un calo del 3,5% del Pil nel 2009

La Confindustria rivede al ribasso le stime sul Pil 2009 ma è ottimista sulla ripresa dell’economia già a partire dalla seconda metà dell’anno. Il Centro studi della Confindustria prevede per il 2009 un calo del prodotto interno lordo del 3,5%, molto peggiore delle stime di dicembre (-1,3%) e anche delle previsioni fatte a febbraio (-2,5%). Timidi segnali di ripresa sono attesi dagli imprenditori italiani già nella seconda metà di quest’anno ma la crisi economica tra metà 2008 e metà 2010 costerà la perdità di 507.000 posti di lavoro.

Svezia libera dal petrolio nel 2030

Si potrà anche pensare che annunci di lungo termine come questo sono prettamente propagandistici, che servono a influenzare l’informazione globale, oppure che fare previsioni per qualcosa che accadrà tra vent’anni sia impossibile, o ancora che fino al 2030 che ne passerà di petrolio sotto ai ponti. Ma se a fare un annuncio del genere è un paese scandinavo come la Svezia, il quale ha oltretutto chiaramente spiegato le linee guida che porteranno a questo cambiamento epocale, c’è da fidarsi.

Borsa, l’Europa chiude in calo. La recessione schiaccia Wall Street

La borsa di New York accelera al ribasso e chiude in rosso. A Wall Street il Dow Jones ha perso l’1,64% mentre il Nasdaq ha ceduto il 2,81 per cento. L’S&P500, dal canto suo, ha lasciato sul terreno il 2,13 per cento.
In avvio di seduta i listini americani avevano avuto un sussulto verso l’alto, visto che i dati sulla disoccupazione in dicembre erano leggermente migliori delle aspettive degli analisti (524.000 posti di lavoro persi contri i 525.000 previsti).