Rifiuti, in Italia vince l’innovazione

cassonetti HeraLo smaltimento dei rifiuti elettronici è da sempre uno dei più complicati. Ma ora c’è un progetto tutto italiano che è destinato a far scuola: si tratta di ‘Identis Weee’, promosso in Emilia dal Gruppo Hera, Ecolight e dalla fondazione spagnola Ecolum.

Si tratta di piazzare in punti strategici delle città originali contenitori nei quali depositare i vecchi elettrodomestici, cellulari, batterie scariche e tutti i rifiuti elettronici a fine ciclo di vita. Per far funzionare il raccoglitore basterà utilizzare la tessera sanitaria (o la tessera Hera delle stazioni ecologiche), che garantisce non solo la tracciabilità, ma anche il corretto smaltimento di quelli che vengono considerati rifiuti speciali.
Un procedimento grazie al quale sarà possibile recuperare e riciclare tutti materiali preziosi che compongono alcune categorie di RAEE, riducendo notevolmente i costi previsti per la produzione di nuove apparecchiature elettroniche. Inoltre per incentivare i cittadini emiliani all’utilizzo dei nuovi contenitori saranno consegnati ai più virtuosi premi come buoni d’acquisto da spendere nei supermercati e ipermercati.
Sempre dal mondo dei rifiuti arriva un nuovo progetto italiano, questa volta al debutto in Puglia. Si tratta della Compostiera di Comunità, ossia la prima compostiera collettiva inaugurata presso l’l’Istituto comprensivo ‘Stomeo Zimbalo’ di Lecce. E’ il primo dei 30 esemplari che serviranno per la trasformazione dei rifiuti umidi, ideale sviluppo di una serie di idee portate avanti da sette associazioni salentine coordinate da CulturAmbiente Onlus ed è stato finanziato dalla ‘Fondazione CONILSUD’.
Il primo intento è quello di sensibilizzare i 100 bambini della scuola verso l’adozione di comportamenti eco-sostenibili, quindi guidarli nella scoperta del come i rifiuti vengono gestiti, aiutarli nella comprensione delle problematiche relative al riutilizzo e al riciclo. Grazie all’installazione della Compostiera i bambini quindi potranno vedere in che modo i rifiuti organici vengono trasformati in compost che verrà poi utilizzato per concimare l’orto didattico della scuola curato da loro stessi.

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