Processo Mediaset, Berlusconi pensa a ritiro PDL da Parlamento

Processo Mediaset, Berlusconi pensa a ritiro PDL da ParlamentoSubisce un colpo di accelerazione imprevista e irrituale il processo Mediaset, con la sentenza della Cassazione fissata al 30 luglio, quando i legali dell’ex premier Silvio Berlusconi, Ghedini e Coppi, si attendevano qualcosa dopo l’estate. Il problema non è solo e tanto nei tempi stranamente celeri della giustizia anti Cav, quanto nel fatto che il processo finirebbe davanti a una sezione feriale e possibilmente ostile a Berlusconi. Il quale, tra qualche settimana potrebbe essere definitivamente interdetto dai pubblici uffici, non avendo così più la possibilità di fare politica ed essendo rimosso dal Parlamento.

Uno scenario cupo, che tutti i parlamentari del PDL hanno bene in mente. Il processo Mediaset in Cassazione rappresenta lo spartiacque tra un prima e un dopo. Nel centro-destra, tutti hanno chiaro che se il leader dovesse essere eliminato per via giudiziaria, il terremoto politico che il PDL scatenerebbe creerebbe uno scontro senza precedenti tra poteri dello stato.

Già forse da oggi ci potrebbe essere un assaggio della paralisi istituzionale in cui il Parlamento rischia di piombare, con il PDL a bloccare i lavori di Camera e Senato. Ma la mossa estrema in caso di interdizione dai pubblici uffici, quando tra il 30 luglio e l’1 agosto si terrà la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, potrebbe essere il ritiro di massa dei deputati e dei senatori del PDL da Camera e Senato, di fatto non solo determinando la fine del governo Letta, ma anche creando una situazione che costringerebbe il rieletto capo dello stato Giorgio Napolitano a fare qualcosa. Anche perché notano dalle parti del Cavaliere che sia arrivato il momento che il Quirinale faccia effettivamente qualcosa.

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